Terminata l’autopsia sulla salma del boss Toto’ Riina, che e’ stata trasferita dalla sezione di medicina legale alla camera mortuaria dell’ospedale di Parma. Nessuna sorpresa sarebbe emersa dai primi esiti, anche se ci vorranno 60 giorni per avere i risultati completi. Adesso si attende il nulla osta per il trasporto a Corleone, dove sara’ tumulata. I tempi non saranno di certo brevi.
Intanto, in attesa del provvedimento, i familiari potranno dare l’ultimo saluto al capo di Cosa nostra, morto ieri. Non c’e’ ancora certezza sui tempi per il trasferimento della salma di Toto’ Riina da Parma alla Sicilia: secondo alcune fonti difficilmente avverra’ prima di lunedi’. Dopo l’ultimo saluto privato da parte dei parenti in camera mortuaria, il corpo e’ stato riportato alla Medicina Legale dell’ospedale. A quanto si apprende non e’ ancora arrivato il nulla osta dalla Procura di Parma e in piu’ ci sono alcuni atti amministrative da compiere, che non si riescono a concludere nel week-end. Questo anche perche’ non si sta seguendo una procedura d’urgenza, ma un iter apparentemente ordinario.
“Non ci sono dubbi che fino a ieri fosse Riina il capo, nonostante la lunga detenzione. Dunque la sua morte puo’ avere conseguenze a vari livelli, criminale ma anche di ordine pubblico”. Per il questore di Palermo Renato Cortese, “oggi i possibili eredi possono essere animati da spinte per riorganizzare i mandamenti”.
“Quando si parla di Cosa nostra non si parla solo di Palermo e Corleone o includendo Trapani, come qualcuno puo’ pensare. Cosa nostra ha le anime catanesi, nissene, la pancia nell’agrigentino, gli interessi economici della zona orientale. Un capo – sottolinea Cortese – deve essere capace di mettere insieme identita’ diverse, lontane anche territorialmente”.
Per questo il trapanese Matteo Messina Denaro non e’ automaticamente il capo. “Lui ha ha come unica carta il carisma che gli deriva da 25 anni di latitanza. Basta questo per mettere tutti d’accordo, inclusa Palermo? Ad esempio, bisogna vedere – spiega Cortese – se i palermitani sono ancora disposti a lasciare la leadership a forestieri. Dalle evidenze raccolte, la sua nomina non e’ scontata”.
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