Sabato 25 novembre alle ore 17.30, presso la Sala don Bosco di Scafati (piazza Vittorio Veneto), verrà presentato “Prima che me ne scordi”, l’ultimo romanzo di Redenta Formisano.
Ne parleranno Nando Cerrato, Regina Ada Scarico e Mimmo D’Alessandro, moderati da Alfonso Annunziata. Durante la presentazione, interventi musicali ad opera di Dario Patti al violino e Antonio Florio alla chitarra, accompagneranno alcune letture tratte dal romanzo.
Edito da Altredizioni, si tratta di una narrazione che si sviluppa su tre livelli. Il primo riguarda il presente di una donna, Luna, che sta perdendo la memoria, che scambia le stagioni, dimentica i farmaci da prendere e, spesso, non ricorda se ha mangiato e dove abita. Si iscrive all’Università della terza età e cerca di afferrare il presente attraverso l’utilizzo del computer.
La donna che è ancora in parte consapevole di ciò che le sta accadendo, racconta a Francesca una vicenda che ha vissuto nella sua adolescenza, che costituisce il secondo livello della narrazione.
Francesca, depositaria della memoria di un passato che la protagonista sta per perdere, è solo una bambina di undici anni, ma lo si scoprirà solo alla fine.
Si tratta di una storia d’amore che nasce e si consuma negli anni del fascismo e della guerra e che si conclude nella strage nazista avvenuta nella miniera di Niccioleta.
Il giovane Carlo di cui la protagonista è innamorata scrive delle lettere indirizzandole a Charles Baudelaire e facendole leggere a Luna.
Il terzo livello del romanzo è costituito da queste lettere, costruite in gran parte con i versi del poeta e conservate da Luna in una vecchia scatola riposta, di volta in volta, nei posti più impensati.
Nel romanzo, ambientato in Toscana, nella zona delle colline metallifere, si muovono molti personaggi, caratterizzati con brevi tratti e s’intrecciano passato e presente, in una narrazione in cui spesso anche il dramma viene affrontato con lievità soffusa.
“Prima che me ne scordi” è certamente un romanzo atipico, per l’intrecciarsi dei tempi, per il ritmo spezzato della narrazione, per il florilegio dei versi di Baudelaire che diventano delle lettere.
Si tratta di una storia a singhiozzi, antica e moderna, allegra e triste, una storia di memorie e oblio, una storia di storia e non solo.
Redenta Formisano è conosciuta da tutti come la professoressa del Liceo di Scafati dove ha insegnato per tanti e tanti anni Italiano e Latino. Con lei si sono formate generazioni di donne e uomini. Ha concluso la sua carriera nella scuola come preside di un Istituto comprensivo di Imola. Ha scritto e pubblicato, a partire dal 1985, numerosi racconti e romanzi.
Ne ricordiamo alcuni:
“Rosso nella memoria” (Tempi moderni, 1985)
“Il mare nel pozzo” (Avagliano Editore, 1997)
“Il silenzio dei telai” (Pironti Editore, 2002), vincitore ne 2004 del premio speciale Il Mulinello. La giuria era presieduta da Mario Luzi. “Biondo menopausa” ( Gaia edizioni, 2009) scritto insieme all’indimenticabile Elvira Garbato.
“Le parole di Creusa” (Altredizioni, 2010), da cui è stata tratta una cantata con musiche del maestro Mauro Porro.
Due raccolte di racconti: “Sapori di storie” (Calamos editore, 1998) e “Mater dulcissima” (Altredizioni, 2014)
Nel 2007 proprio un suo racconto è stato selezionato tra i vincitori del concorso “Lettera a una professoressa 40 anni dopo” e premiato con una stampa di Barbiana e la pubblicazione online. Il racconto “Non è il mare” è stato selezionato tra i vincitori e pubblicato nel libro “Raccontaci di un gelso”.
Articolo pubblicato il giorno 20 Novembre 2017 - 16:24