Caserta. Il compagno di Juliya Jaksic, Joseph Casablanca, resta l’unico indiziato dell’omicidio della 38enne. Trai due ci sarebbe stata una lite sabato 21 ottobre il giorno in cui Joseph, dalla stazione centrale di Napoli avrebbe costretto la donna a salire su un treno diretto verso Maddaloni inferiore e seguirlo fino a Cervino: è il racconto di alcune connazionali alle inquirenti che stanno seguendo il caso.
Le amiche della 38enne sin dopo il ritrovamento del cadavere hanno accusato il compagno marocchino che, da giorni, ha fatto perdere le proprie tracce. Secondo le donne i due discutevano molto, così come avvenuto qualche giorno prima di essere trovata uccisa. Juliya e Joseph si frequentavano da un anno a questa parte e lei, quasi ogni fine settimana, lo raggiungeva nella casa colonica di via Carmiano, dove si è consumato l’atroce delitto.
Il movente più credibile resta quello di un legame dell’ uomo con il mondo della droga ma, in queste ultime ore, sta prendendo piede anche la pista passionale. Certo non è da escludere nessuna pista. Probabilmente Joseph sia stato aiutato anche da una terza persona. Nelle prossime ore dovrà arrivare anche il verdetto dell’ Interpol che ha dato mandato alla polizia marocchina di capire se Joseph sia ritornato al paese di origine. Intanto la salma della 38enne resta sotto sequestro e nella giornata di oggi, con molta probabilità, sarà disposto l’esame autoptico.
Inoltre gli investigatori, nelle prossime ore, riascolteranno anche l’ex marito della donna, padre del figlio quasi diciottenne, pregiudicato imparentato con un gruppo di spacciatori che opera nella zona di influenza di ciò che resta del clan Elia.
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