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Svolta nell’inchiesta sulla morte di Martina, la bimba rom di tre anni e mezzo trovata esanime in auto, lo scorso luglio, nel campo di Scampia. La zia della piccola, la 28enne macedone Jasmina Gjorgjevikj, è stata scarcerata. Il tribunale del Riesame (dodicesima sezione, presidente Teresa Areniello) le ha ridato la libertà, annullando la misura cautelare che la Procura di Napoli aveva chiesto e ottenuto dal gip contestando alla donna l’accusa di abbandono di minore.
Si dovrà attendere il deposito delle motivazioni per capire se la scarcerazione è legata a valutazioni sulle esigenze cautelari (l’indagata è madre di due bambini piccoli che risultano comunque accuditi e seguiti dal genitore) oppure a questioni di merito sull’aggravante che legherebbe la morte della bimba alla superficialità con cui la zia si sarebbe presa cura della nipotina.
Intanto l’inchiesta della Procura va avanti, tra le difficoltà dei silenzi omertosi. La piccola morì soffocata da un boccone di banana e fu trovata ore dopo sul sedile posteriore dell’auto del nonno. L’autopsia e le indagini sulla sua morte hanno però delineato una terribile ipotesi su cui ora si lavora: la piccola Martina avrebbe subìto ripetuti abusi sessuali.
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