Napoli. Preparavano progetti fantasma, mai sostenuti, anche se regolarmente finanziate secondo la polizia tributaria napoletana. Progetti finanziati dalla Camera di Commercio e realizzati solo su carta. Soldi pubblici destinate ad iniziative, almeno nei nomi, belle ed interessanti ma che non sono mai state messe in essere. Un vero e proprio fiume di soldi, un giro dโaffari di migliaia di euro, se andiamo a calcolare la media di 30mila euro per progetto.
Unโindagine durata circa due anni fino a chiedere al gip lโapertura di un processo a carico di dodici persone tra dirigenti, imprenditori, segretari, consulenti della Camera di Commercio ed esponenti sindacali.
Tra i dodici nomi per i quali c’รจ la richiesta di processo, รจ presente quello di Maurizio Maddaloni, storico esponente dell’ente di piazza Borsa. Nei suoi confronti la sola accusa di turbativa d’asta, in relazione alla organizzazione della โgiornata nazionale sulla legalitร โ. Maddaloni risponde per il suo ruolo di presidente pro tempore della Camera di commercio, assieme ad Ilaria Desiderio (dirigente della Camera di Commercio e responsabile della gara finita nel mirino della Procura); Mario Esti (ex segretario generale), Carmine D’Alessandro (associato di confcommercio); Pietro Russo (presidente Confcommercio). Inchiesta coordinata dai pm Valter Brunetti e Giancarlo Novelli (sotto il coordinamento dell’aggiunto Alfonso D’Avino).
Sono otto i progetti fantasma sui quali la polizia tributari ha posto la lente di ingrandimento.โจPer il corso โAddetti alla manipolazione e preparazione di alimenti per celiaciโ, sono accusati di truffa Nicola Gentile (rappresentante della Confazienda Campania) e i coniugi Giuseppe Salvati e Anna Canzanella: il progetto ottenne un contributo di 48.204 euro, ma i documenti allegati sono ritenuti falsi; stesso copione per il progetto โAlimentaristi esperti nell’intolleranza al glutineโ, che avrebbe prodotto dei costi per 17mila e passa euro ritenuti dalla Procura quanto meno sospetti.
Poi c’รจ il capitolo Unimpresa, che vede coinvolti Raffaele De Falco, Giuseppina Tella e Paolo Longobardi, Anna Longobardi, Maria Grazia Lupo (โCrediti d’imposta e agevolazioni alle impreseโ, contributi per 35mila euro); gli stessi imputati (tranne la Tella) rispondono di truffa anche per il progetto โl’acconciatore da mestiere a professioneโ; mentre sotto i riflettori finiscono anche il progetto โSicurezza sui luoghi di lavoroโ (contributo di 35mila euro); โLa regolamentazione delle aziende del settore sportivo culturaleโ (sarebbe costato 14mila euro); โLa legalitร come investimento nella promozione dello sviluppo territoriale (sarebbe costato 30mila euro); โLa crisi economico-finanziariaโ (sarebbe costato 30mila euro); โLa tutela alimentareโ (sarebbe costato 30mila euro).
Articolo pubblicato il giorno 6 Novembre 2017 - 10:19