II sottufficiale del Nas, Sergio Di Stasio non avrebbe rivelato al manager del Cardarelli, Ciro Verdoliva notizie segrete su inchieste giudiziarie in corso. Anzi Verdoliva “era in realtà un confidente della polizia giudiziaria”. E’ quanto emerge dall’ordinanza con cui il gip Mario Morra ha respinto ieri la richiesta di misura interdittiva avanzata dalla Procura nei confronti del militare e della vigilessa Carmen Minopoli.
Diverse le motivazioni: per quanto riguarda Di Stasio non sussiste la gravità indiziaria.”Quanto riferito da Di Stasio — scrive il giudice — ha trovato parziale conferma an che nelle dichiarazioni rese nel corso del proprio interrogatorio da Verdoliva, il che mina oggettivamente la gravità indiziaria rispetto a tale fattispecie di reato”. La condotta del sottufficiale, quindi “potrebbe essere stata determinata dal fine di acquisire ulteriori notizie di reato rilevanti sulle indagini in corso”. Diversa la situazione della vigilessa, in servizio nella sezione motociclisti.
È accusata di corruzione per avere accettato un percorso benessere gratis per sé e uno scontato del 50 per cento per il marito nell’albergo Romeo in cambio di alcune multe fatte su istigazione dell’imprenditore e di una sua collaboratrice. La ricostruzione dell’episodio che Minopoli ha fatto nel corso dell’interrogatorio non ha convinto il giudice, che nell’ordinanza cita una telefonata intercorsa tra Romeo e la collaboratrice dalla quale si evince chiaramente che le multe si facevano apposta e su commissione. Tuttavia “il carattere oggettivamente modesto del vantaggio conseguito potrebbe avere indotto l’agente di polizia municipale a sottovalutare le implicazioni del proprio operato, senza tuttavia che ciò sia necessariamente indicativo di un’abitudine a strumentalizzare il proprio ruolo”.
Ieri intanto il difensore di Ciro Verdoliva, avvocato Giuseppe Fusco, ha depositato al gip un’istanza di revoca degli arresti domiciliari.Nel suo interrogatorio, Verdoliva ha spiegato che i suoi rapporti con esponenti delle forze dell’ordine sono stati sempre trasparenti e dettati da esigenze istituzionali.
Articolo pubblicato il giorno 22 Novembre 2017 - 10:39