Sono due gli scafisti fermati dopo gli eventi tragici del 5 novembre scorso quando, nel porto di Salerno, arrivarono 401 migranti di cui 26 corpi di giovani donne. Le indagini della Procura salernitana hanno consentito di acquisire “gravi indizi di colpevolezza” nei confronti di Mohamed Ali Al Bouzid, di origine egiziana e di Al Mabrouc Wisam Harar, di nazionalità libica, entrambi a bordo del gommone bianco soccorso dalla motonave spagnola Esps Cantabria lo scorso 3 novembre. Sono state le dichiarazioni di altri migranti che viaggiavano a bordo dello stesso gommone a permettere di identificare gli scafisti. Nel corso dell’udienza di convalida del fermo, gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il gip ha convalidato il provvedimento restrittivo disposto dal pm e ha applicato ad entrambi la misura della custodia cautelare in carcere, come richiesto dalla procura. Le indagini proseguono per identificare gli altri scafisti e i complici che hanno operato sugli altri tre natanti soccorsi a largo delle coste libiche e per individuare gli “smugglers” appartenenti alle organizzazioni criminali attive in Libia e in Italia nella tratta dei migranti. Lo ha reso noto il procuratore Corrado Lembo in una nota. Sono tutte morte per asfissia e per annegamento le 26 donne i cui cadaveri erano a bordo della motonave spagnola Esps Cantabria, attraccata al porto di Salerno il 5 novembre scorso, con 401 migranti. A stabilirlo i consulenti tecnici nominati dalla procura salernitana che hanno eseguito sia gli esami esterni delle salme che le autopsie. In un solo caso la morte è stata determinata anche da uno “shock emorragico dovuto a rottura del fegato, senza segni esterni da rapportare ad eventi traumatici avvenuti prima della caduta in acqua, potendo attribuire tale lesione al verosimile impatto contro superfici solide smusse”. Sulle salme non sono stati riscontrati segni di violenza fisica o sessuale recente. In seguito a questi accertamenti e, dopo aver prelevato i campioni necessari alle future attività di identificazione, la procura di Salerno ha emesso il nulla osta al seppellimento dei cadaveri inoltrando la relativa documentazione al locale tribunale civile per l’autorizzazione alla sepoltura dei corpi non ancora identificati. Consenso concesso nella giornata di ieri.
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