Alcuni imprenditore dell’area industriale di via Migliaccio, a Sant’Antimo, hanno chiesto a gran voce al comune di attivarsi per rescindere la convenzione con la società dei Cesaro e di acquistare i capannoni dell’area Pip.
Nella nota, oltre a sollecitare la rescissione contrattuale tra l’ente e la società che realizzò stand e infrastrutture nell’area di via Migliaccio, in gran parte sequestrate dalla Procura di Napoli, si fa riferimento ai mancati controlli posti in essere da alcuni ex dirigenti dell’area tecnica del Comune.
Ma oltre al futuro dei capannoni, c’è in ballo anche quello di centinaia di operai.
L’ente comunale, in teoria, potrebbe rescindere unilateralmente la convenzione sottoscritta diversi anni fa con la Iniziative industriali, acquisire parte dei capannoni, quelli non oggetto del sequestro, e tentare nel contempo di di escutere la fidejussione a garanzia delle opera (se ancora valida) per avviare i lavori di messa in sicurezza dei tratti di strada dichiarati non agibili. Lavori reclamati da tempo anche dai magistrati inquirenti della Direzione distrettuale antimafia.
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