Un dipendente del comune di Marano è stato per trenta giorni, con l’accusa di falsa attestazione della sua presenza in servizio. Il dipendente, secondo il dirigente dell’Ente Giuseppe Bonino, avrebbe timbrato il cartellino il pomeriggio del 30 ottobre. Quel giorno avrebbe dovuto recuperare le ore che aveva di debito con il suo Comune, invece si sarebbe allontanato dall’ufficio. Per ora, è stato sospeso dal suo lavoro e non percepirà il suo stipendio, ma non si esclude il licenziamento senza preavviso. Il dipendente sospeso è stato convocato, per il contraddittorio di rito, per il 30 novembre, giorno in cui si deciderà del suo destino. I sindacati, intanto, fanno quadrato intorno al lavoratore: «Non si era assentato – spiega Franco Raglia, rappresentante della Cgil – si era semplicemente recato in un’altra struttura comunale, dove è stato notato anche da alcuni funzionari». Quello scoperto nei giorni scorsi non è il primo caso di lavoratori assenteisti o furbetti all’interno del municipio di Marano: soltanto pochi mesi fa fu sospeso dal servizio (per 20 giorni) uno dei custodi della villa comunale del «Ciaurro», allontanatosi dalla struttura senza comunicarlo ai propri dirigenti. L’assenza del dipendente fu certificata dai carabinieri dell’allora tenenza, intervenuti sul posto dopo una segnalazione anonima. Nei confronti del custode non scattò il licenziamento, ma solo il trasferimento ad altro settore.
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