“Il PD non ha mai proposto l’abolizione del meccanismo automatico”. Così Andrea Romano (Pd), intervenuto questa mattina ad Agorà – Rai3, condotto da Serena Bortone, sul tema dell’adeguamento dell’età pensionabile. ”
Si tratta di introdurre meccanismi di buon senso rispetto all’adeguamento, che vogliamo conservare, dell’età pensionabile. Non è una guerra civile, non è una guerra ideologica tra chi vuole abolire il meccanismo e chi vuole estenderlo fino a 90 anni. Si tratta di introdurre meccanismi ragionevoli. Lo stiamo facendo. Invito Calenda – ha proseguito Romano – a guardare il lavoro che sta facendo il governo di cui lui è parte.
E il governo di cui Calenda è parte è il governo del Partito Democratico. Il meccanismo sarà conservato con l’introduzione di criteri ragionevoli. Chi ha cominciato a lavorare a 17 anni, per esempio, e ha fatto il macchinista sulle gru per 40 anni, è giusto che vada in pensione come me? Naturalmente no. Deve andare in pensione a un’età diversa. Si può fare con ragionevolezza introducendo 15 categorie che hanno fatto lavori particolarmente usuranti”.
“È un ragionamento che potrebbe starci, cioè se l’ètà pensionabile fosse rimasta a 62 anni uno poteva dire all’aumento dell’età di qualche mese, ma stiamo parlando di 67 anni! Io ribadisco l’impegno che mi sono preso con i 60 milioni di italiani: la prima legge che cambieremo quando ci saranno le elezioni politiche è la legge Fornero perché è una legge profondamente iniqua, sbagliata, ingiusta”.
Lo dichiara il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, nel corso di un’intervista a Rtl 102.5. “Ora anche qualche ministro se ne è accorto e il Ministro del Lavoro ha detto che la legge Fornero “ha dei gravi difetti”.
Buon Dio, sono tre anni che chiedo di cambiare questa stramaledetta legge e non è giusto tenere fino a 67 anni un poliziotto, un muratore, un infermiere a far quel lavoro, anche perché i giovani altrimenti quando cominciano a lavorare? L’impegno che mi sono preso scolpito nel ghiaccio, quindi, è quello di cambiare la legge Fornero”, conclude.
Operai edili, conciatori, macchinisti e ferrovieri, camionisti, infermieri che lavorano su turni, facchini o addetti alle pulizie, spazzini, maestre d’asilo. Sono le attività gravose o “difficoltose” che potrebbero essere esentate, totalmente o in parte, dal meccanismo di adeguamento all’aspettativa di vita.
Di fatto sono le stesse categorie professionali che possono chiedere l’indennità dell’Ape social al compimento dei 63 anni, con 36 anni di contributi o che – se di anni di contributi ne hanno 41 avendo iniziato a lavorare molto presto – possono aspirare all’uscita anticipata con 41 anni di contributi.
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