Tanta commozione ieri pomeriggio nel corso del rito funebre di Teresa Laviscio, la studentessa diciottenne del Liceo classico Quercia di Marcianise, morta improvvisamente mentre studiava, giovedì mattina.
Nei primi banchi, circondato da innumerevoli bouquet di fiori bianchi, affianco al feretro della povera ragazza, su cui era adagiato un cuscino di rose bianche, i parenti più stretti: il papà Giovanni, la mamma Camilla Ettorre e il fratello Angelo con gli zii, il dirigente medico del reparto di chirurgia del locale ospedale, Emilio e Pierino, ex maresciallo dell’Aeronautica e catechista. Subito dopo i compagni di classe di Teresa, molti dei quali si tenevano per mano.I docenti del Liceo Quercia hanno voluto portare la loro testimonianza prendendo la parola al termine delle esequie.
Toccante, infine, la lettera dei compagni di classe: “Cara Teresa, stamattina guardando la luce filtrare tra le nuvole bluastro rendendole a tratti violacee, abbiamo pensato ad una frase che una volta hai postato: Bisogna focalizzare la nostra attenzione oltre i limiti apparenti delle parole. Tante cose ci sembrano di un certo modo e poi invece possono esser in un altro, basta saper guardare.
È proprio una frase da te, che vai sempre oltre le apparenze e sai amare la bellezza nascosta in ognuno di noi, come se vedessi solo quella. E questa è probabilmente la dote più bella che tutti conosciamo di te: saper andare oltre, saper vedere la luce, saper illuminare e far uscire fuori quella luce con la grazia e la semplicità di un pescatore che coglie la perla dentro l’ostrica e ne ha cura come il più prezioso dei gioielli”.
Parole dettate dal cuore e che descrivono il carattere gioviale e riflessivo di Teresa.”Il tempo si è azzerato così all’improvviso che, ad oggi, vedere la luce è molto, troppo difficile. E tuttavia noi lo faremo, continueremo a cercarla dal basso mentre tu la contempli dall’altro, e ci guardi alle prese con le nostre bellezze collaterali quotidiane.
Il tuo sorriso sarà il riflesso dei nostri, così come la tua risata sarà l’eco delle nostre risate ed i tuoi occhi guarderanno attraverso i nostri tutto quello che la tua anima già conosce. Perché l’amore è la luce più splendente di tutte e non porta via nessuno. Ti vogliamo tanto bene Tere’. Con affetto, la tua Terza L”. All’uscita della bara bianca applausi e il volo in cielo di centinaia di palloncini bianchi.
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