“Un altro giorno è andato”, non c’è più l’eskimo e l’indirizzo non è via Paolo Fabbri 43. Si ritorna all’Osteria delle Dame di Bologna, il locale fondato nel 1970 da Francesco Guccini e da padre Michele Casali. Si ritorna col maestrone che ritrova delle vecchie registrazioni fatte nella conosciutissima osteria bolognese e le pubblica in un nuovo disco.
Domani – 3 novembre – esce infatti “L’Osteria delle Dame”, un progetto discografico che nasce dal ritrovamento dei nastri di tre concerti acustici inediti.
Questo progetto discografico rappresenta un tassello della storia del cantautore che si aggiunge alla geografia gucciniana della Bologna degli anni ’70 e ’80, una serie di brani da ascoltare tutto d’un fiato per essere catapultati in quel momento storico, narrato dalla voce di Francesco Guccini con la chitarra di Juan “Flaco” Biondini.
Il trasferimento diretto dai nastri magnetici ha mantenuto inalterata l’atmosfera dei concerti, che si svolgevano in maniera del tutto informale in un ambiente goliardico e creativo tra le risate e gli applausi del pubblico e degli stessi protagonisti.
Quei momenti irripetibili, genuini e intimi, fatti di parole, musica e vino, potranno con questa pubblicazione essere rivissuti.
Disponibili da domani due versioni: un cofanetto deluxe di sei cd che contiene le registrazioni integrali compresi gli interventi parlati tra un brano e l’altro dei 3 concerti (1982, 1984 e 1985) e un libro di ottanta pagine con foto, testimonianze dei protagonisti dell’epoca, la storia dell’osteria e un’introduzione di Francesco Guccini. Inoltre, un’edizione in due cd con una selezione dai tre concerti e il booklet. Questa seconda versione sarà disponibile anche sulle principali piattaforme streaming e in digital download negli store digitali.
L’Osteria delle Dame, scenografia spontanea dei tre concerti, chiuse i battenti nel lontano aprile 1985 con la festa di laurea in Medicina di Francesco Mazzanti, uno dei soci. Ma dal 14 novembre riaprirà al pubblico grazie all’opera di recupero di Andrea Bolognini, civilista sessantenne che all’epoca ha applaudito proprio in quel locale i suoi idoli.
Bolognini ha voluto creare un circolo, una casa della canzone d’autore, convincendo i proprietari dell’immobile a non trasformare quei locali in un garage o una cantina. Ha rimesso a nuovo quel posto a sue spese, salvando di fatto un pezzo della storia della musica italiana. Al mitico civico 2 di Vicolo delle Dame, davanti a cento-centocinquanta spettatori, si sono esibiti Paolo Conte, Lucio Dalla, Roberto Vecchioni, Bruno Lauzi, Bertoli, Lolli, Pettenati. Hanno mosso i primi passi cabarettisti come Bergonzoni, i Giancattivi di Benvenuti, Cenci e Francesco Nuti, Gigi e Andrea, Comaschi, i Santonastaso, Gino e Michele. Tra i frequentatori del locale c’era De André, Gaber, Bonvi, Pazienza, Craxi, tanti artisti di passaggio al Duse, e pare sia passato di lì perfino Wojtyla prima di diventare papa Giovanni Paolo II, ospite ai Martedì di San Domenico.
Gran belle novità per questo inizio di novembre! E in compagnia di Don Chisciotte e Cirano “mi addormento come in un letargo, dicembre, alle tue porte, lungo i tuoi giorni con la mente spargo tristi semi di morte, tristi semi di morte… Uomini e cose lasciano per terra esili ombre pigre, ma nei tuoi giorni dai profeti detti nasce Cristo la tigre, nasce Cristo la tigre…”
Articolo pubblicato il giorno 2 Novembre 2017 - 09:40