Si avvicina il periodo delle feste invernali e come ogni anno molti di noi si chiedono quali regali per Natale fare ai propri cari. Chi ha la fortuna di viaggiare per lavoro può approfittare delle trasferte all’estero per scovare oggetti che non siano soltanto originali ma anche utili.
È anche vero che ormai è possibile trovare qualunque prodotto in rete, acquistarlo con una carta prepagata e farselo spedire direttamente a casa. Ma il problema resta immutato. La vera difficoltà si nasconde proprio nel concetto di originalità e utilità. Non tutto quello che è utile è originale e non tutto ciò che è originale è necessariamente utile. Riuscire ad abbinare le due caratteristiche in un solo regalo sarebbe il massimo.
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Abbiamo scelto tre oggetti che a nostro avviso vi permetteranno di fare felici le persone a cui volete bene.
La doccia che razionalizza il consumo dell’acqua
La prima proposta di regalo si chiama Nebia. È il frutto di un lavoro di ricerca, lungo circa cinque anni, da parte di una startup californiana. L’idea ha avuto una tale risonanza che persino la Apple, nella persona di Tim Cook, ha deciso di finanziare il progetto. Inutile negare che un regalo originale, utile e anche “ecologico” gode della nostra simpatia incondizionata.
Nebia infatti è un sistema che, applicato alla doccia, permette di atomizzare l’acqua in milioni di goccioline. L’apparecchio è dotato di un doccino in grado di nebulizzare il flusso e consentire un risparmio d’acqua non indifferente: circa il 70%.
Oltre a evitare gli sprechi Nebia permette un’irrorazione della superficie corporea circa dieci volte superiore rispetto ad una doccia normale. Il costo si aggira intorno ai 250 dollari ma verrà ammortizzato dal risparmio ottenuto sulla bolletta dell’acqua, e farà bene al nostro ambiente.
Il trolley del futuro
G-RO è il trolley del viaggiatore moderno. Il progetto, come nel caso di Nebia, è stato finanziato con il crowdfunding su Kickstarter. Si tratta di una valigia hi-tech costruita con materiali di qualità; è capiente e dotata di accorgimenti indispensabili per il viaggiatore della nostra epoca tecnologizzata. È infatti provvisto di tasche adatte a contenere computer portatili e tablet, oltre che documenti e bottigliette d’acqua.
Chi viaggia spesso sa cosa voglia dire affrontare i controlli all’imbarco negli aeroporti. G-RO è una valigia pensata per i viaggiatori che vogliono superare agilmente i controlli, senza essere costretti ogni volta ad aprire il bagaglio per estrarre liquidi e oggetti elettronici.
G-RO è dotato anche di:
- un power bank, ossia una batteria portatile esterna da 23.000 mAh, provvista di uscite USB e attacco per laptop. Si possono ricaricare i propri supporti, dallo smartphone al portatile, anche contemporaneamente.
- un modulo GPRS, ossia un terminale remoto, e di un bluetooth che consentono alla valigia di essere rintracciabile nel caso di furto o smarrimento. È controllabile da app sul telefono.
Per quanto riguarda la sua funzione classica, quella della trasportabilità, G-RO è dotato di due ruote grandi che si adattano ad ogni superficie. La maniglia è ergonomica e si estrae da un vano esterno; in questo modo lo spazio in valigia non ne risente. È un’ottima idea per un regalo natalizio il cui costo si aggira intorno ai duecento dollari.
Un regalo per chi ama il vino biologico
Chi ha dimestichezza con l’enologia conosce la questione solfiti.
Con il termine solfiti si indica l’anidride solforosa, un elemento che viene addizionato al vino; solitamente si tratta di metabisolfito di potassio e ha la funzione di disinfettare e stabilizzare il prodotto. Non è un elemento che si trovi naturalmente nell’uva ma attualmente non è stata ancora trovata un’alternativa a questo additivo necessario alla conservazione del vino.
Quali sono gli effetti indesiderati dei solfiti? Gli esperti lo sanno bene. Oltre ai danni per l’organismo esistono anche dei fastidiosi effetti collaterali. Solitamente un vino non biologico, ossia addizionato di solfiti, provoca una leggera emicrania in una buona percentuale di consumatori abituali di questa preziosa bevanda.
Dunque i solfiti hanno ragione di esserci solo fino a quando il vino è chiuso nella bottiglia. Ma una volta aperto? Solitamente si lascia respirare la bevanda per disperdere circa il 40% dell’anidride solforosa, il restante 60% però rimane nel bicchiere e viene ingerito dall’organismo.
L’idea geniale, a cui nessuno aveva mai pensato, è proprio questa: una volta aperta la bottiglia i solfiti non servono più. Come liberarsene?
Ci hanno pensato gli inventori di Ullo, uno strumento a forma di cono in grado di depurare il vino attraverso un filtro delle dimensioni di un calice. Grazie a questa invenzione intelligente sarà possibile, versando la bevanda dalla bottiglia al bicchiere o al decanter, ottenere il vino rispettandone il sapore originale ed evitare anche il mal di testa da solfiti. Il tutto con una sessantina di dollari di spesa.
Articolo pubblicato il giorno 23 Novembre 2017 - 12:24