Angri. Si appropriavano della merce che avrebbero dovuto trasportare attraverso una società ‘fantasma’: quattro arresti della Polstrada di Napoli e della sezione di polizia giudiziaria della polizia locale del Tribunale di Nocera Inferiore. Gli agenti hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Alfonso Scermino su richiesta del pm Mafalda Maria Cioncada della Procura di Nocera Inferiore. Sono stati arrestati Giuseppe Nappo, 36 anni di San Giuseppe Vesuviano, Angelo Ferrante, 41 anni di Angri, Angelo Raffaele Aliberti, 53 anni di Poggiomarino, Giovanni Cava, 70 anni di Sarno, accusati a vario titolo di ricettazione e furto pluriaggravato. Inoltre sono state denunciate altre 10 persone accusate di appropriazione indebita.
L’indagine segue altri analoghi filoni d’inchiesta che hanno portato nel 2014 e nel 2016 all’emissione di ordinanze cautelari emesse dal gip Scemino su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Cacciapuoti.
Dopo i vari colpi inferti contro gruppi criminali specializzati nel settore delle appropriazioni indebite, si era registrato un periodo di calma apparente. Ma nell’ultimo periodo la Squadra di Polizia giudiziaria della Polstrada Campania veniva a conoscenza che “alcuni soggetti”, utilizzando la società VI.SA Autotrasporti Snc di Cioffi Romeo con sede ad Angri, stavano compiendo nuove appropriazioni indebite in danno di aziende di autotrasporto e logistica utilizzando nell’occasione i mezzi commerciali utilizzando trattori stradali e semi rimorchi di cui erano note le targhe. La notizia è stata riscontrata dal personale del Comando di Polizia Municipale di Angri, nel mese di settembre del 2015. La società “VI.SA AUTOTRASPORTI snc” si era iscritta in vari portali web per autotrasportatori e si era messa alla ricerca di “viaggi” con l’intento di appropriarsi indebitamente della merce a loro affidata, provvedendo ad inviare, come da tipico modus operandi, mail di presentazione ad ignare ditte di autotrasporti tentando di carpire la loro fiducia, utilizzando nell’occasione l’indirizzo mail visa.autotrasporti@libero.it dal quale inviavano un messaggio per carpire possibili commissioni di trasporti di cui si sarebbero indebitamente appropriati.
Il messaggio inviato dimostrava inequivocabilmente la volontà di chi gestiva la “VI.SA AUTOTRASPORTI” di acquisire la fiducia degli ignari imprenditori, dai quali tentavano di farsi assegnare dei trasporti di merce per poi appropriarsene indebitamente creando seri danni economici e di immagini alle società colpite.
Il personale del Comando Polizia Municipale di Angri ha accertato inoltre che, la documentazione allegata alle mail di presentazione inviate dalla VI.SA, non era regolare, tanto è vero che, sia l’iscrizione albo dei trasportatori che il Durc erano contraffatti.
L’aver accertato che la documentazione amministrativa inviata alle varie società di trasporti e logistica era falsa, già faceva emergere “il chiaro intento criminale” di chi materialmente gestisce la VI.SA AUTOTRASPORTI.
Le utenze fornite nella mail di presentazione inviate dalla VI.SA AUTOTRASPORTI, erano intestate a Cioffi Romeo.
Successivamente la Squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Polstrada veniva delegata insieme al personale della Polizia Locale della Sezione di Polizia giudiziaria dalla Procura di Nocera Inferiore per rintracciare i veicoli della società VI.SA AUTOTRASPORTI, sui quali apporre sistemi di localizzazione GPS per verificare eventuali condotte illecite.
SEQUESTRO MERCE OGGETTO DI RAPINA
Nel maggio 2016 venivano anche attivate le intercettazioni ambientali all’interno della Lancia Thesis di Angelo Raffaele Aliberti e la Polizia giudiziaria riusciva a rilevare delle conversazioni che vi erano a terra 8 bancali di merce (fagioli) che si dovevano portare in un determinato posto e che c’era anche Angelo Ferrante con il furgone pronto a partecipare al trasbordo di un carico di fagioli provento di rapina nel napoletano e destinato ad una nota multinazionale di Angri, La Doria.
Ritenuto che sui sacchi sottoposti a sequestro era riportato il nome della società LAWGLX americana, venivano svolti accertamenti tramite internet al fine di verificare chi commerciava tale prodotto in Italia. L’accertamento svolto permetteva di appurare che tale prodotto era utilizzato dalla Doria di Angri.
Successivamente, personale della Polizia Locale di Angri hanno verificato presso la Doria di Angri che il 9 maggio 2016 era stato rapinato un autoarticolato – containers carico di fagioli della LAWGLX sulla Ss 268, alle prime ore del mattino.
L’autotrasportatore era stato fermato, rapinato e sequestrato per diverse ore e nell’occasione i malviventi si erano impossessati del suo mezzo e della merce trasportata.
EVENTO FURTO E SEQUESTRO “VERLIGHT” E COLLEGAMENTO CON CAVA GIOVANNI
Inoltre, sempre a riscontro delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché dalle localizzazioni GPS installati sui veicoli in loro uso, era possibile accertare che, la sera del 5 giugno 2016 un furgone intestato a Giuseppe Nappo, era portato presso i depositi della VERLIGHT di Torre Nocelle, in provincia di Avellino dove rimaneva fermo per diverse ore per poi rientrare presso l’abitazione di Angelo Raffaele Aliberti.
Le indagini permisero di scoprire che il deposito della Verlight e la società erano sottoposti a sequestro penale ed in fallimento in quanto coinvolta nel “contrabbando di liquore”. Infatti, diverse indagini svolti dalle Forze di Polizia avevano dimostrato che, il liquore prodotto da quella società e diretto all’estero, era poi rivenduto illegalmente in Italia.
Più tardi gli investigatori intercettarono il furgone seguito da una Fiat Punto condotta da Angelo Ferrante nei pressi dell’uscita dell’autostrada di Sarno e seguirono i mezzi fino a Sarno dove i due si incontrarono con Giovanni Cava. Nel corso del controllo che ne scaturì gli agenti trovarono due taniche di plastica di mille litri di liquore di contrabbando diversi scatoloni contenenti tappi per bottiglie e veline di copertura per tappi riportanti tutti l’etichetta della società VERLIGHT di Torre Nocelle in provincia di Avellino. si scoprì poi che il liquore e il materiale per il confezionamento era stato rubato presso la società di Torre Nocelle.
Che la consegna del liquore, poi sequestrato, fosse stata pianificata tra Aliberti, Nappo e Ferrante, vi sono conversazioni intercettate sulla utenza di Ferrante. Aliberti, infatti, gli chiede di fare “un colpo di telefono a Zio Giovanni per fare quella consegna” ovvero indica il ricettatore finale che sarà Giovanni Cava.
Stamattina i quattro principali indagati per quei due episodi sono stati nuovamente arrestati.
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