<span class="s1">Annullata la misura cautelare per droga emessa a carico del 70enne Umberto Rossi ritenuto – insieme al figlio Giancarlo – a capo di un gruppo dedito allo spaccio in Cilento. I giudici del tribunale del riesame hanno accolto il ricorso, presentato dagli avvocati Nicola Naponiello e Pierlugi Spadafora, contro l’ordinanza notificata all’indagato lo scorso 25 ottobre. L’ex cutoliano, però, rimane in carcere in quanto detenuto per altro. Il tribunale ha anche disposto i domiciliari per Giancarlo Rossi concedendogli il permesso per andare a lavorare così come sono stati concessi i domiciliari per gli altri indagati finiti in cella nel blitz dei carabinieri: Salvatore e Roberto Maresca, Antonio Buonora, Lucido Valentino Venturiello, Marco Grimaldi, Mirko Ruggieri e Gianluigi Strianese.
Secondo le accuse della Dda salernitana (pm Colamonici) gli spacciatori controllavano il traffico di stupefacenti rifornendo di cocaina, hascisc e marijuana le piazze di Agropoli, Capaccio Paestum, Santa Maria di Castellabate, Castelnuovo Cilento, Perdifumo, Oliveto Citra, Roccadaspide e Vallo della Lucania. Droga che veniva acquistata a Napoli, nei quartieri di Secondigliano e Scampia. Ma a disposizione del gruppo, come dimostrato dalle indagini dei carabinieri, ci sarebbero state anche le anfetamine. Tra i clienti abituali c’erano i frequentatori della movida cilentana, non solo giovanissimi ma anche imprenditori e professionisti della zona.
Articolo pubblicato il giorno 22 Novembre 2017 - 18:15