E’ una denuncia forte quella che fa il testimone di giustizia Gennaro Ciliberto, originario di Somma Vesuviana. Da mesi impegnato in una battaglia per il riconoscimento del suo status, ha scritto lettere al ministro Minniti, ha segnalato disfunzioni nel sistema ma stamane ha rischiato davvero grosso. “Stamane ero andato a portare un fiore ai miei cari defunti al cimitero di Somma Vesuviana-spiega in una missiva- e un gruppo di pregiudicati del luogo mi hanno prima minacciato e poi mi hanno rivolto una frase i inquietante “con il Kalashnikov la sfondiamo la blindata”. La reazione del personale di scorta è stata pronta e tempestiva nell’assicurare la sua protezione.
“Questi criminali non mi vogliono sul territorio -dice ancora Ciliberto e stamane lo hanno dichiarato a viso aperto. Un grazie ai carabinieri e in particolare al personale di scorta.Forse l’articolo apparso giorni fa ‘ha turbato la criminalità organizzata. I carabinieri della locale stazione hanno identificato alcuni personaggi già noti sono in corso indagini”.
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