Castellammare di Stabia. “Nessuno ha ancora detto ufficialmente che il bacino di costruzione non si farà». «Anzi, sulla questione si mantiene volontariamente una certa ambiguità”. Sono le parole di Luigi Terracciano, segretario regionale Cisl-Fim prima, e di Andrea Amendola, segretario regionale Cgil, dopo che aprono così l’ennesima fase precaria per lo stabilimento di Castellammare di Stabia. Un allarme già dato qualche settimana fa che ha visto l’accoglienza del Presidente della Regione de Luca e del Sindaco Pannullo. La richiesta è molto chiara: avere risposte dall’ azienda circa la missione produttiva del cantiere. Ciò che preoccupa è il silenzio, un silenzio prolungato che fa presagire ad altro. “Ma ormai questi silenzi prolungati sembrano abbastanza chiari, a Castellammare si sta compiendo il delitto perfetto – spiega Amendola – ci chiediamo come mai ad Ancona si prevedono centinaia di assunzioni mentre a Castellammare non si riesce a capire nemmeno cosa fare”. Attualmente lo stabilimento campano è impegnato in una commessa naturale e molto presto i reparti del cantiere si ritroveranno senza lavoro. “Il presidente De Luca fa bene a chiedere alla direzione Fincantieri una chiarezza che vada oltre i prossimi 30 mesi di attività di Castellammare – afferma Giovanni Sgambati, segretario regionale Uil – sono necessari investimenti per restituire una missione produttiva, mentre sulle infrastrutture continua da dieci anni il gioco del rimbalzo di responsabilità. C’è un concorso di responsabilità – spiega Amendola – Fincantieri non è interessata a investire su Castellammare, perché sarebbe bastato allargare la base dello scalo a mare da 250 metri a 500 per poter realizzare navi più grandi; la Regione, invece, non sa che pesci prendere. Non riesce ad avere un rapporto con l’azienda e non si decide a fare la propria parte per gli investimenti mantenendo una grande ambiguità, perché se il presidente dell’Autorità portuale dice che ci sono altri piani, come il polo dei traghetti, allora che venga fuori la verità. Registriamo poi l’assenza sostanziale del Comune”.
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