Castellammare di Stabia. Assumevano fruttivendoli e pescivendoli come operai specializzati nonostante non ne avessero le competenze, venivano spostati da una parte allโ altra perchรฉ โnon sapevano fare nullaโ. Alcune assunzioni erano imposte alle ditte che lavorano in Fincantieri direttamente da un dipendente dellโ azienda madre. Cosรฌ il pm della procura di Torre Annunziata, Maria Benincasa, ha condannato tutti e cinque gli operai accusati di estorsioni ai danni di aziende che lavorano nello stabilimento stabiese. Le richieste di condanna sono pesanti: 9 anni per Antonio Vollono, il sindacalista dipendente di Fincantieri; 7 anni ciascuno sono stati chiesti per Francesco Amoroso e Catello Schettino; 5 anni e mezzo per Catello Scarpato e 3 anni e mezzo per suo fratello Ferdinando.
Le parti offese riconosciute sono gli imprenditori Paolo Pascucci e Antonio Imazio con le loro aziende, secondo lโaccusa tutto nasce da Vollono che dirigeva le richieste estorsive. Alcuni episodi sono stati ritenuti emblematici dallโ accusa, come il sequestro di persona subito da Antonio Imazio che sarebbe stato costretto nel febbraio 2015 a far salire in macchina alcuni operai tra cui Nicola Tramparulo, giร condannato anche in Appello a 5 anni di reclusione che gli avrebbero raccomandato di assumere โle persone che ti indicherร uno di Fincantieri, senza fare problemiโ. Dopo due settimane, da Imazio sarebbe poi arrivato Vollono, che avrebbe imposto le assunzioni di alcuni amici e parenti, tra cui la figlia di Amoroso โche non si รจ mai recata sul posto di lavoro, ma ha incassato regolarmente lo stipendioโ. Da aggiungere poi gli scioperi pilotati, i boicottaggi nellโ utilizzo delle macchine da lavoro e il conseguente ritardo sullโ avanzamento dei lavori e danni allโ azienda. Tra una settimana toccherร alle difese provare a smontare le accuse avanzate in sede di requisitoria dalla Procura.
Articolo pubblicato il giorno 24 Novembre 2017 - 08:55