Pestaggi e offese continue, abusi sessuali, tutto tra le mura domestiche, trasformate in una prigione di sofferenza e umiliazione per anni e anni. E’ quanto emerso dall’ultima indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (CASERTA), che ha portato in carcere, su ordine del gip, un albanese 33enne, residente con la moglie e la figlia adolescente a Caianello, nell’Alto-Casertano. E’ stata la donna, dopo circa 15 anni di matrimonio, segnati da violenze fisiche e morali, a prendere coraggio e a denunciare il marito. I carabinieri di Capua, delegati alle indagini, hanno iniziato a cercare i riscontri alla denuncia da inizio 2016, concludendo i loro accertamenti nel febbraio di quest’anno. E’ emerso un contesto familiare molto triste, con la vittima segregata in casa dal marito che le impediva costantemente di uscire, sistematicamente la ingiurava e la picchiava con calci, pugni e schiaffi anche davanti alla figlia minorenne, spesso vittima della furia violenta dell’uomo. L’albanese non accettava inoltre alcun “no” alle sue pretese sessuali.
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