Stamattina all’esito delle complesse indagini eseguite dalla Squadra Mobile di Napoli, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Napoli, il Gip del TpM ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Antonio Napoletano detto ‘ nannone, all’epoca dei fatti minorenne, ritenuto responsabile dei reati di omicidio di Galletta Luigi, di detenzione e porto illegale di arma da fuoco, lesioni personali e minacce, delitti tutti posti in essere per agevolare l’attività del clan e per rafforzarne l’egemonia sul territorio. Il pericoloso killer era agli arresti domiciliari da alcuni mesi dopo aver scontato due anni di carcere.
I gravissimi episodi criminali si collocano nell’ambito della guerra di camorra che, all’epoca dei fatti, contrapponeva il clan Buonerba al sodalizio facente capo alle famiglie Amirante, Brunetti, Giuliano, Sibillo, nella sanguinosa faida, finalizzata al controllo delle attività criminali (traffico di stupefacenti ed estorsioni) nei quartieri di Forcella, Maddalena e Tribunali. Le indagini hanno consentito di ricostruire il contesto criminale, il movente del pestaggio e del successivo omicidio di Galletta Luigi, risultato estraneo alle faide di camorra e ad ambienti criminali, avvenuti rispettivamente in data 28 e 31 luglio 2015, in via Carbonara, all’interno di un locale adibito a officina meccanica, ove la vittima lavorava.
In particolare, secondo la ricostruzione investigativa, l’aggressione feroce di Galletta Luigi e l’omicidio efferato dello stesso sarebbero stati la reazione violenta dei Sibillo all’uccisione di un loro affiliato, D’Alpino Salvatore, avvenuta il giorno prima dell’aggressione di Galletta, secondo le logiche bieche della guerra tra le organizzazioni criminali presenti sul territorio napoletano.
Articolo pubblicato il giorno 21 Novembre 2017 - 18:19