“O nord o sud, scendiamo, ok”. Fu questo l’sms con il quale arrivò il segnale al gruppo di fuoco del clan De Micco di Ponticelli che il capo Lugi, quello che “esiste per pensare” inviò al suo fedele killer e braccio destro Antonio De Martino per compiere l’ennesimo agguato nei confronti dei nemici. Questa volta a cadere sotto il piombo doveva essere Michele Minichini. E il gip scrive nell’ordinanza che ieri ha portato in carcere il boss Luigi De Micco e altri 22 tra killer e gregari della cosca.
“Dai contatti tramite sms che Antonio De Martino ha con Luigi De Micco, Davide Principe e Rocco Capasso (pentito da alcuni mesi e grande accusatore dei Bodo), emerge che è in corso un’azione criminosa finalizzata a porre in essere un agguato ai danni di Michele Minichini, 27enne di via Figurelle (Barra). Tale assunto lo si deduee dai ripetitori agganciati dall’utenza in uso ad Antonio De Martino, che infatti durante tutto il tempo in cui è in corso l’azione criminosa aggancia stabilmente le celle poste in via delle Repubbliche Marinare. Via Figurelle è una traversa di via delle Repubbliche Marinare.
Nella fase iniziale i messaggi sono diretti principalmente a Rocco Capasso, che nella circostanza deve fornire il veicolo e tutto l’occorrente per l’azione e infatti viene di continuo sollecitato a sbrigarsi. Nella vicenda sono coinvolti anche Alessio Esposito e Nicola Pizzo, con quest’ultimo che ancora una volta comunica a Davide Principe la presenza o meno della vittima designata”.
La ricostruzione dell’agguato, abortito sul nascere, si conclude con uno scambio di sms tra Luigi De Micco e Giuseppe Borriello, di cui è emblematico: “Non c’è”, in riferimento al bersaglio designato. Il 18 dicembre, come riporta Il Roma, sempre del 2016, il clan De Micco cerca di intercettare Bruno Mascitelli. Nicola Pizzo e Giuseppe Borriello (soprannominato “Doraimon”) compiono alcuni giri in moto alla ricerca della vittima designata, inutilmente.
Luigi De Micco scambia sms con loro e con Antonio De Martino. Quest’ultimo, nella ricostruzione dei poliziotti della Squadra mobile e del commissariato Ponticelli, deve tenersi pronto nel caso i soci di camorra in appostamento dessero “notizie positive”. Che però non arrivarono. E anche in questo caso l’agguato fallì.
(nella foto insiene con Luigi De Micco arrestato, da sinistra Antonio De Martino, Rocco Capasso, Davide Principe, Alessio Esposito, Nicola Pizzo, Giuseppe Borriello)
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