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Camorra, mano pesante sul clan Orlando: chiesti oltre 3 secoli di carcere per boss e gregari

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Oltre tre secoli di carcere. Una mazzata nonostante abbiamo chiesto e ottenuto di essere processati con il rito abbreviato. Le richieste del pm della Dda di Napoli sono senza sconti per i 24 imputati tra boss e gregari del clan Orlando.
Venti anni di carcere Angelo Orlando (classe 1979) detto ‘o malomm per il cugino Raffaele Orlando, detto papele, Gennaro Sarappo ‘o marmittar e per Crescenzo Polverino, detto Crescenziello. Ma anche 18 anni di carcere per Gaetano, Orlando, Lorenzo Nuvoletta, nipote omonimo del defunto padrino, Angelo Di Maro ‘o pagliariello e Salvatore Ruggiero ‘u russ. Queste le richieste di pena più pesanti.
La cosca controllata dal boss latitante dal 2003, Antonio detto mazzulill  aveva preso il predominio su Marano e i comuni limitrofi estromettendo i Polverino e assoggettando Nuvoletta e grazie a vincoli familiari aveva creato clan satelliti con i quali controllava anche i comuni di Mugnano, Calvizzano e Quarto.Un clan articolato in piu’ livelli, militarizzato, in grado di imporre il pagamento del ‘pizzo’ a tappeto sul territorio, forte anche di ‘innesti’ della famiglia Novoletta, un tempo l’unica federata con la mafia siciliana.
Il nuovo gruppo criminale avrebbe esteso i propri tentacoli su settori specifici del territorio: mercato ortofrutticolo, edilizia ed appalti pubblici, gestione del ciclo integrato dei rifiuti, cimitero e macchina amministrativa. Con la latitanza di Antonio la famiglia malavitosa era guidata dai fratello Gaetano e Raffaele detto papele e dal cugino Angelo detto ‘o malomm.
La cosca aveva inglobato alcuni esponenti dei Nuvoletta di Marano e  si era estesa nel territorio limitrofo era strutturata in almeno quattro livelli.
Al vertice del gruppo, detto anche dei Carrisi, i fratelli Orlando, roccaforte tra Marano e Quarto; poi, al secondo livello, Armando Lubrano, nipote del boss Antonio, insieme a Lorenzo Nuvoletta, figlio di Ciro, elemento di vertice dell’omonimo clan ucciso in un agguato, e Angelo Orlando, ‘portavoce’ dei boss; al terzo livello, i ‘responsabili di zona’ come Gennaro Sarappo, che si occupa di Quarto, e Raffaele Lubrano, attivo a Calvizzano, insieme all’addetto al controllo, Celeste Carbone; al quarto livello, gli esecutori degli ordini.
Queste, nel dettaglio, le richiesta di pena invocate dalla Procura: Salvatore Aiello, 4 anni di reclusione; Mario Amitrano, 4 anni; Luigi Baiano, 14 anni; Celestino Carbone, 10 anni; Raffaele Carputo, 10 anni; Francesco Cincinnato, 4 anni; Di Lanno, 14 anni; Angelo Di Maro, 18 anni; Vincenzo Esposito, 7 anni; Maria Rosaria Gagliano, 12 anni; Raffaele Lubrano, 14 anni; Vincenzo Lubrano, 14 anni; Pasquale Fabio Lucci, 15 anni; Lorenzo Nuvoletta, 18 anni; Angelo Orlando (classe 1972), 5 anni; Angelo Orlando (classe 1979), 20 anni; Gaetano, Orlando, 18 anni; Raffaele Orlando, 20 anni; Crescenzo Polverino, 20 anni; Salvatore Ruggiero, 18 anni; Gennaro Sarappo, 20 anni; Mario Sarappo, 12 anni; Aniello Schiattarella, 4 anni; Raffaele Veccia, 12 anni; Claudio Visconti, 9 anni.


Articolo pubblicato il giorno 3 Novembre 2017 - 12:14
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