Anche il pentito Pasquale Riccio, ex ras della cosca degli Abete-Abbinante-Notturno di Scampia preso parte all’omicidio del boss Gaetano marino detto ‘monkerino’ il ย 23 agosto del 2012 sul lungomare di Terracina. E per questo che รจ indagato e il suo nome compare nell’ordinanza di custodia cautelare che la scorsa settimana ha portato in carcere Arcangelo Abbinante, Giuseppe Montanera Carmine Rovai e Salvatore Ciotola: i primi due, come esecutori materiali e gli altri due invece fornirono lโapporto logistico. Invece il pentito “Riccio – scrivono i pm nel capo di imputazione – era stato incaricato di attendere lโesecuzione dellโomicidio per ripulire la casa utilizzata come base logistica e occultare armi”.
Lโagguato nei confronti dell’allora reggente dellโomonimo clan delle Case Celesti noncheฬ fratello del boss Gennaro โโo McKayโ, aprรฌ la Terza faida di Scampia con la rottura tra i “Girati” della Vanella-Grassi e l’alleanza degli Abete-Abbinante-Notturno. Ed eฬ stato proprio Pasquale Riccio, come ricorda Il Roma, nellโinterrogatorio reso alla Dda il 16 gennaio 2015, a confessare il proprio coinvolgimento nel delitto. Ecco quanto il pentito ha fatto mettere a verbale: “Il gruppo di fuoco saliva il fine settimana, percheฬ ci era stato detto che Marino andava a Terracina per il week end. Ma nella prima settimana non ci fu traccia di Marino. Io ci sono andato dopo, in forza al gruppo di fuoco, per commettere lโomicidio.
Lโultima volta eravamo io, Giuseppe Montanera, Salvatore Baldassarre, Gennaro e Arcangelo Abbinante. Siamo saliti a Terracina e avevamo anche una Fiat โPalioโ, parcheggiata sulla Pontina, vicino alla casa affittata, in cui custodire le armi. Due pistole semiautomatiche e due a tamburo. Di queste eฬ stata utilizzata una delle semiautomatiche.Il compito programmato per me era quello di attendere lโesecuzione dellโomicidio per ripulire la casa e liberarmi di armi e motorini. Il Cinese e Salvatore mi avrebbero dovuto aiutare”.
Articolo pubblicato il giorno 19 Novembre 2017 - 18:22