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Camorra, il pentito pronto a parlare anche del duplice omicidio Gaiola-Abrunzo

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Ciro Abrunzo ’o cinese, è stato indicato dal boss neo pentito Gennaro Notturno ‘ o sarracino come il vero esecutore materiale della vittima innocente della camorra Gianluca Ciminiello, il giovane tatuatore di Casavatore freddato sull’uscio del suo negozio nel 2010. Ma il presunto killer non potrà mai difendersi perché è stato ucciso a sua volta il 21 giugno del 2012, nel corso di un plateale agguato a Barra in cui fu ucciso anche il ras Franco Gaiola, detto ‘o fachiro.
L’ex boss e prima killer del clan Amato-Pagano potrebbe dare una svolta anche alle indagini sull’omicidio di ‘o cinese. Prima di lui a parlarne è stato soprattutto Carmine Cerrato detto “Tekendò”, parente del boss Cesare Pagano, che ha puntato il dito contro Franco Bottino: un 27enne soprannominato “Mustafà”, fedelissimo di Mariano Riccio (altro genero di Pagano), descritto come componente del gruppo di fuoco.
Anche Rosario Guarino, detto “Joe banana”, hanno comunque parlato di Franco Bottino come uno dei due (l’altro secondo i pentiti sarebbe stato Francesco Paolo Russo) autori dell’omicidio di Ciro Abrunzo “’o cinese”, residente a Barra ma ras emergente degli Abete-Abbinante-Notturno-Aprea. L’agguato, come ha ricordato Il Roma, avvenne il 21 giugno 2012 e fu un attacco compiuto dagli Amato-Pagano, allora non ancora spaccati tra “melitesi” e “maranesi”, e dal clan della “Vanella Grassi”.
Ecco cosa ha raccontato Carmine Cerrato: “Mustafà è entrato nel clan nel 2009, quando Cesare Pagano era latitante, si colloca da subito a Mugnano, accanto al D’Andò nel settore delle estorsioni. Durante la prima fase della faida, quando il clan Amato-Pagano perse Mugnano, “Mustafà” si rifugia a Melito, divenendo un killer a fianco mio e di “Mariano” e infatti partecipa all’omicidio Abrunzo del 21 giugno 2012. Che io sappia non ha partecipato ad altri omicidi.
Dopo la faida, torna a Mugnano ed è stato uno dei referenti per le estorsioni, con lui lavoravano “Peppe sinistro”, “Lino il barbiere e un’altra persona di cui non ricordo il nome, ma saprei riconoscere. Diviene responsabile della piazza della 219, che era diventata dal 2012 la nostra piazza, estromettendo completamente gli Amato. Per come mi chiede, effettivamente a settembre del 2012 “Mustafà” ha avuto una discussione con Mariano, all’esito della quale gli venne tolta la gestione della 219, che è stata affidata a Turam”.
Anche Rosario Guarino, “Joe Banana”, ex reggente dalla Vanella-Grassi, all’epoca alleati con gli Amato-Pagano, ha indicato Franco Bottino quale presunto responsabile dell’omicidio
di Ciro Abrunzo ’o cinese: “È Bottino detto “Mustafà”, di lui ho già detto in altro interrogatorio, è affiliato al clan Amato-Pagano, con ruolo di killer, custodiva le armi e
acquistava armi per il clan Amato- Pagano. So che ha partecipato all’omicidio di Ciro Abrunzo, detto il “Cinese” a Barra, nel giugno del 2012. “Mustafà” aveva molte basi a Barra-San Giovanni. Era affiliato al clan Amato-Pagano”.

 

 


Articolo pubblicato il giorno 6 Novembre 2017 - 18:54


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