Camorra, il pentito: ”Il clan Lo Russo aveva posti di lavoro negli ospedali di Napoli, e noi poi li vendevamo”

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“…Inoltre il suocero di Luigi Mango che ora ricordo si chiama Festa Antonio, era il responsabile dei posti di lavoro sull’ospedale nel senso che ci passava i posti di lavoro che noi vendevamo . Lo abbiamo picchiato dopo l’omicidio di Scognamiglio perché lui si era messo a fare il ruffiano con Scognamiglio nel senso che passava a lui i posti di lavoro invece di passarli a Tonino latitante”. E’ il 24 luglio scorso quando il neo pentito del clan Lo Russo, Anotonio De Simini mette a verbale dei nuovi particolari sui rapporti che il clan Lo Russo ha avuto per anni nella gestione dei posti di lavoro all’interno degli ospedali napoletani. Racconto che va ad arricchire l’inchiesta già in corso da parte della Dda nata dalle precedenti dichiarazioni prima di mario Lo Russo, poi del fratello Carlo e del nipote Antonio. Inchiesta che già aveva portato a 12 arresti da parte della Dda lo scorso anno. Antonio De Simini il 15 giugno redige ill suo primo verbale di collaboratore di giustizia.
Ecco un primo stralcio: ” Ho chiesto di parlare con lei perchè l’ho vista al mio processo e voglio collaborare per cambiare vita , non so parlare bene ma voglio dire tutto quello che ho fatto e tutto quello che so , spero che mia moglie mia figlia mi seguano in questa scelta…. sono stato affiliato al clan Lo Russo come avete ricostruito nell’ordinanza e nella successiva sentenza di condanna . Sono legatissimo in particolare ad Antonio Lo Russo di Peppe ma anche a Tonino Lo Russo di Salvatore che ho frequentato anche durante la sua latitanza in particolare sono stato con lui a Foggia da Bruno Vitale dopo l’omicidio di Scognamiglio e Paolillo, da settembre del 2011 fino a dicembre. Per il clan Lo Russo mi sono occupato in particolare di droga, di armi e del settore delle estorsioni, OMISSIS Quanto alle estorsioni mi riferisco in particolare a quelle del fuoco d’artificio e dei cantieri ed infatti sono stato anche arrestato per una estorsione, occasione durante la quale sono stato riconosciuto dalla polizia e dopo un periodo di latitanza sono poi stato arrestato. omissis Sono stato latitante nel 2011 e sono stato arrestato il 12 gennaio del 2012, quindi quando sono stato da Tonino a Foggia ero latitante anche io ovviamente Bruno Vitale lo sapeva .
In quel periodo ero molto legato a Tonino ed ai suoi fedelissimi cioè’ Luciano Pompeo, Valerio Nappello, Bonavolta Vincenzo, Salvatore Silvestri e frequantavo una casarella che Valerio aveva preso in affitto nel parco di Miano dove si trova lo studio dell’avvocato…omissis, casarella dove mi appoggiavo e dove ci incontravamo spesso. Era il periodo in cui Salvatore Scognamiglio aveva formato un gruppo suo con altri ragazzi tra cui Starvato Raffaele e Francesco Sabatino, entrambi successivamente uccisi, ed anche Gennaro Palumbo .
Ricordo che Salvatore Silvestri, Bonavolta Vincenzo e Luciano Pompeo la sera prima dell’omicidio di Scognamiglio e Paolillo vennero nella casarella di Miano e parlammo di questo omicidio che volevano fare, io mi offrii di farlo io, dissi che mi sarei voluto togliere lo sfizio di uccidere Paolillo, mio ex cognato, ma Cenzore non mi teneva di fiducia perchè non ero uno che sparava e disse che se la sarebbe vista lui, come poi è stato. In questa occasione ricordo cheSilvestri gli diede una pistola da utilizzare per l’occasione, una clock. Preciso anche che Luciano e Bonavolta avevano mandato le rispettive mogli in vacanza nella zona di Rimini proprio per avere un alibi . Bonavolta dopo l’omicidio raggiunse la moglie ma poi torno’ a Miano proprio per farsi vedere in giro perchè si era sparsa la voce che era stato lui e voleva calmare le acque facendosi vedere per strada. Dopo qualche giorno sia lui sia Luciano sono venuti da me nella casarella e mi hanno raccontato i dettagli. Preciso anche che Luciano non si è mai allontanato da Miano a
differenza di Cenzore.
Mi hanno detto che a sparare è stato Bonavolta e che Luciano portava il motorino. Ricordo anche che Luciano mi disse che si era messo piu’ di una tuta addosso proprio per sembrare piu’ grosso e che il motorino che avevano utilizzato era un motorino “pulito” un SH 300 grigio intestasto credo alla moglie di Bonavolta che poi Luciano aveva dato al cognato Ettore Bosti , fratello della moglie, e che quest’ultimo lo aveva poi rivenduto tramite Lamberti della Doganella. Ricordo anche che dopo l’omicidio di Scognamiglio picchiammo nella casarella diMiano, ( non quella di cui ho parlato ma un’altra che sono in grado di indicare e dove Antonello o’Niro di Scampia ha fatto un controllo a vari ragazzi tra cui se non sbaglio Annunziata) il suocero di Mango Luigi, persona di cui non ricordo il nome ma che indico come la persona da cui avevamo i posti di lavoro negli ospedali che noi vendevamo anche tramite Francesco Orru’.
Lo picchiammo perchè lui aveva dato i posti di lavorio a Scognamiglio . Picchiammo anche Pasqualino Scognamiglio, cugino di Salvatore, che fa la cocaina nelel palazzine di Melito. Quanto all’omicidio di Scognamiglio e Paolillo non so se qualcuno abbia fatto la cd. Filata e dico che non ho notizie sul punto sapevo solo che Valerio e Salvatore Silvestri erano al corrente e posso immaginare che siano stati in qualche modo coinvolti ma non so se siano stati loro a fare la filata o altri…”.
Scrive il gip Francesca Ferri “De Simini, allora, può definirsi, allo stato, un collaboratore attendibile intrinsecamente sotto il profilo soggettivo, atteso il suo ruolo all’interno del clan e l’assenza di astio o rancore che possano averlo indotto a rendere dichiarazioni calunniose. Preciso nel racconto, coerente con il ruolo e con i suoi periodi di detenzione”.

 1. continua

@riproduzione riservata

 

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Articolo pubblicato il giorno 22 Novembre 2017 - 08:35
Redazione

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