”Mamma, mamma”, sono le ultime parole che aveva ripetuto Clemente Palumbo l’altra sera quando i carabinieri si sono avvicinati alla sua auto. lui era crivellato di proiettili ed aveva ancora un filo di vita che si spegnerà qualche ora più tardi. La mamma invece, Immacolata De Rosa, quella vita l’aveva già persa prima di lui nel disperato tentativo di schivare le pallottola che colpivano il figlio.
Aveva alzato il braccio per coprirsi la faccia e probabilmente quel gesto istintivo le è stato fatale. Perché la pallottola dall’ascella le ha spaccato il cuore. Se non avesse avuto le mani alzate probabilmente sarebbe rimaste ferita al braccio. In attesa dell’autopsia le indagini sul duplice omicidio di Casalnuovo continuano a ritmo serrato da parte dei carabinieri di Castello di Cisterna. Numerose sono le persone controllate e sentite a sommarie informazioni. I militari stanno passando al setaccio la vita della vittima designata che negli ultimi tempi oltre al lavoro con la sua ditta di movimento terra si è fatto vedere in giro con il nuovo reggente del clan Rea nella zona.
E come lui amante dei cavalli e delle auto di lusso. Gli investigatori ritengono che l’omicidio di Palumbo sia un segnale ben preciso a non sgarrare. Soprattutto nella gestione delle piazze di spaccio. Nella zona tra Casalnuovo e Volla con la rottura tra i Veneruso e i Rea e gli storici avversari dei Piscopo-Gallucci negli ultimi tempi si è affacciato nel panorama criminale un gruppetto di giovani emergenti desiderosi a conquistarsi spazio in modo particolare nel mondo dello spaccio e delle estorsioni. Gli inquirenti stanno controllando tutti i movimenti per poter dare una spiegazione al duplice omicidio di Palumbo e della mamma.
Articolo pubblicato il giorno 30 Novembre 2017 - 22:23