Due nuovi pentiti squarciano il muro di omertà sul clan De Micco del quartiere Ponticelli a Napoli.
Una cosca scompaginata questa mattina con l’arresto di 23 persone mentre una risulta indagata a piede libero. Il primo ad aver deciso di passare dalla parte dello Stato e’ stato Ciro Niglio, 34 anni, mentre l’altro e’ Rocco Capasso, 56 anni. I due hanno aiutato i pubblici ministeri della Dda a ricostruire il ruolo dei ras che controllano gli affari criminali nella zona orientale della citta’ di Napoli. “La vera mente del gruppo e’ Luigi De Micco.
Ci siamo incontrati piu’ volte e quando e’ stato ucciso Ciro Valda e’ venuto a darci le condoglianze dicendo che si sarebbe messo a disposizione – ha spiegato Niglio, ex killer del clan Amodio-Abrunzo di Barra, scissionisti del gruppo dei Cuccaro, in un verbale del 24 maggio scorso – Luigi ci disse che si erano allontanati dai Cuccaro perche’ non sopportavano l’idea che il clan fosse retto da Michele che era un ex pentito e che non avrebbero ‘invaso’ Barra fino a quando c’eravamo noi”.
Rocco Capasso, esponente attuale dei De Micco, ha iniziato a collaborare il 5 giugno scorso e sin dalle prime dichiarazioni, dopo aver ammesso la sua partecipazione all’organizzazione e averne delineato l’organigramma e i ruoli ricoperti da ogni singolo affiliati, ha confermato il modo nel quale tutti i boss si parlavano tra loro
. “Con schede telefoniche protette” e i codici, rivela. “Ognuno di noi aveva soprannomi e con ognuno di noi ci parlavamo con frasi delle quali solo noi conoscevamo il significato”, dice. Per anni ha vissuto con una pensione di invalidita’ poi ha deciso di affiliarsi. “Un gruppo che ha saputo imporsi con metodi efferati, ovvero con omicidi, sequestri di persona, gambizzazioni, estorsioni, ha saputo imporsi nel quartiere e ha saputo mantenere la propria forza anche in seguito all’arresto dei capi e di molti degli affiliati, non esitando a ricostituirsi e rimodularsi assoldando nelle proprie fila giovani leve provenienti dalla criminalita’ comune o dal gruppo locale nemico dei D’Amico”, ha scritto il gip Tommaso Miranda che ha firmato l’ordinanza cautelare.
(nella foto Luigi De Micco e il pentito Ciro Niglio)
Articolo pubblicato il giorno 28 Novembre 2017 - 18:52