‘ che un clan camorristico, quello dei Mallardo e’ un cartello mafioso in grado di riciclare milioni di euro in attivita’ lecite. Ci sono due imprenditori tra i 19 arrestati, mentre e’ indagato a piede libero un consigliere comunale, Paolo Liccardo, che deve rispondere di interposizione fittizia, un politico locale tra i piu’ votati a Giugliano, con 883 voti.
“Paolo Liccardo sorvegliava per conto del clan tutto cio’ che accadeva in consiglio comunale, dagli appalti, alle lottizzazioni – spiega il capo della procura di Napoli Giovanni Melillo – credo sia sbagliato considerare come occasionale l’immedesimazione tra il gruppo imprenditoriale e gli apparati criminali”.
Ed e’ proprio l’aspetto economico della cosca ad essere stato colpito nell’operazione di questa mattina con il sequestro di 59 immobili, 9 societa’, tra la Toscana, la Campania e il Molise. Centro d’affari principale era ad Arezzo dove ci sono decine di societa’ nel campo dell’edilizia privata. Era lo stesso boss Francesco Mallardo, nel periodo nel quale era detenuto in casa lavoro, a dare disposizioni sugli investimenti da operare.
Le microsipie degli agenti delle Squadre Mobili di Napoli e Firenze sono riuscite a captare la voce del capoclan il quale decideva le sorti non solo di Giugliano ma anche di altre parti della citta’ come al Vasto o all’Arenaccia grazie alle alleanze con i Bosti e i Contini. L’operazione di questa mattina e’ stata coordinata dallo Sco e sono state eseguite due ordinanze, una per i Mallardo e una per elementi dei Di Biase, scissionisti della cosca.
“E’ stata una espulsione interna perche’ hanno violato l’ordine di non spacciare a Giugliano”, dice il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. Una epurazione che ha portato a un morto e diversi feriti. Sul clan pende ancora un sequestro per equivalente di 839 milioni di euro tra beni e conti correnti.
Articolo pubblicato il giorno 7 Novembre 2017 - 13:33