Voleva zittire il pentito che lo stava accusando. Francesco Mallardo, boss di Giugliano e uomo del vertice della potente Alleanza di Secondigliano, aveva deciso di chiudere la bocca al collababoratore di giustizia Giuliano Pirozzi. L’inquietante retroscena è contenuto nelle circa 800 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emesse dalla Dda di Napoli che l’altro giorno ha fatto finire in carcere una ventina tra boss, affiliati e colletti bianchi della cosca.
In una conversazione intercettata il 7 settembre del 2014 nella casa di Sulmona dove il boss scontava gli arresti domiciliari mentre discute di affari con la moglie Anna Aieta. Parla del pentito:
“E comunque, però, io glielo spiegai… dissi, questo (Pirozzi) fa le dichiarazioni là… questo qua per dire la prendono… insomma, come… lo abbiamo minacciato. Dissi, noi una cosa che per dire… a vedere i figli di questo che vogliono fare… che quando questo, per dire, va a prendere i figli… una cosa, lo chiamano e dicono ‘scornacchiato, per prima cosa vedi che devi combinare qui’ , ma sempre sotto il fattore che questo ha accusato gente innocente, che non conosce proprio. Questo è quello… no, che per dire che lo mando a minacciare perché deve tornare indietro… no, perché sta facendo un sacco di calunnie”.
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