Un esposto al governatore Vincenzo De Luca, ai presidenti delle Commissioni Sanità, Raffaele Topo, e Trasparenza, Valeria Ciarambino, del Consiglio Regionale, ai direttori (generale, sanitario ed amministrativo) ed alla stampa per denunciare le gravi criticità che permangono nell’Asl Napoli 3 Sud e che minano alla base il diritto alla salute dei cittadini della fascia pedemontana e costiera del Vesuvio.
A mettere tutto nero su bianco sono stati i delegati territoriali (Bugione e Celotto) e il Coordinatore della Cgil Funzione Pubblica (Michele Maddaloni) e il delegato territoriale, Roberto Petricciuolo ed il coordinatore, Gennaro Cesarano, e il vice, Domenico Iapicca, della Uil Fpl che chiedono un “tavolo di concertazione, per porre urgenti e non più derogabili correttivi con iniziative concrete e ben individuate”.Sotto accusa l’assenza di “una chiara e trasparente risposta sanitaria” e di una “concertata programmazione” e “lo scollegamento della Direzione Strategica dai reali bisogni assistenziali per garantire la funzionalità dei Presidi Ospedalieri, il ruolo dei Distretti Sanitari, dei Servizi essenziali addetti all’assistenza (cure domiciliari), dei Dipartimenti e dei Servizi Centrali”.
È un quadro desolante quello che emerge dall’ennesimo dossier recapitato ai vertici della sanità: esternalizzazione dei servizi, gestione operativa personale, istituti contrattuali, piano triennale di fabbisogno e di assunzione, mobilità e concorsi, la carenza di Osa. Insomma i problemi sono tanti ma manca una linea d’azione per affrontarli alla radice, evitando di correre da una emergenza all’altra. “Gli incarichi affidati di Direzione di UOC dei Servizi, dei Presidi e dei Distretti – s legge nella nota – in molti casi risultano scaduti da tempo, o non rispettano le normative vigenti”, ma vengono “mantenuti in regime di proroga, penalizzando chi ha titolo o ha diritto”.
Eppure gli elementi per invertire la rotta di sarebbero. L’Azienda Sanitaria Locale Napoli 3 Sud per la prima volta si è dotata di un “Atto aziendale”, che è una sorta di carta di servizi che fissa le linee strategiche. La Regione Campania nell’approvarlo lo ha vincolato ad alcuni sostanziali adempimenti, da portare a termine entro il 5 dicembre assegnando “al Commissario ad acta” l’incarico prioritario di attuare i Programmi operativi 2016-2018 e gli interventi necessari a garantire, in maniera uniforme sul territorio regionale, l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza.
“Ad oggi, scrivono i rappresentanti dei lavoratori, non è stata recapitata ai sindacati una bozza di piano operativo per la rete ospedaliera che sia in coerenza con il fabbisogno assistenziale, la sicurezza degli ambienti, la copertura delle carenze di personale, l’ottimizzazione ed miglioramento dei servizi e l’eliminazione delle barelle”. L’offerta sanitaria dei Presidi Ospedalieri “a tutt’oggi è sicuramente insoddisfacente, i pronto soccorso devono essere riorganizzati, abbiamo numerose carenze strutturali in riferimento al d.81/08, carenza personale infermieristico e tecnico, in misura abnorme mancano gli Operatori Socio Sanitari, che, in alcuni casi risultano assegnati ai Distretti Sanitari, dove non sono previsti”.
I vertici dell’Azienda sarebbe, inoltre, poco solleciti a colmare le lacune inerenti il personale paramedico: “Siamo l’unica Azienda campana che attiva solo l’istituto della mobilità, comunque previsto in via prioritaria dalle norme contrattuali, conseguentemente bisognerebbe attivare le procedure concorsuali, mai attivate. Il dubbio è legittimo, non sono attivate perché non si è in grado di espletarli o cosa? Le legittime aspettative di giovani di questo territorio, devono aspettare la prossima mano per poter avere la possibilità che l’Asl Napoli 3 Sud, produca un bando di concorso per il personale di comparto”. Di qui la richiesta di un “tavolo di concertazione, per porre urgenti e non più derogabili correttivi con iniziative concrete e ben individuate”.
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