Imprenditori privati già finiti nelle maglie della giustizia scalpiterebbero per entrare in gioco. Il tutto, sperando che il nuovo progetto non rimanga solo sulla carta come già avvenuto nel lontano 2013 con finanziamenti e lavori, si spera, a capitale interamente pubblico in modo da essere certificati dall’Antimafia.
L’amministrazione Esposito e l’assessore Alessandro Archimede Visalli, che sicuramente vigileranno sui i vari aspetti procedurali, considerato che il comune di Arzano è stato sciolto per ben due volte per infiltrazioni camorristiche, hanno il merito di aver affrontato una vicenda che scotta nel bene della collettività. Infatti, storia passata vuole che il progetto di riqualificazione dell’area fu proposto nel 2013 da un ex staffista dell’ex sindaco arrestato e citato egli stesso negli atti dello scioglimento del 2015, e che proprio sui quelle aree aveva posto le sue attenzioni.
Come storia recente vorrebbe che un noto imprenditore locale (ritenuto collaterale ad un consigliere comunale eletto e osservato speciale da parte dell’Antimafia), già finito dietro le sbarre nel 2002 per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, qualche tempo fa aveva già avanzato l’ipotesi di investire con una sorta di project financing proprio su quell’area. Ma cosa prevedeva il vecchio progetto. Con proprio atto di giunta municipale si approvò il progetto preliminare di riconversione urbana ed infrastrutturale nella zona ricadente nell’ area P.E.E.P. . Un progetto finalizzato all’adesione per l’assegnazione delle risorse dell’ obiettivo operativo Por –FESR 2007/2013, pubblicato dalla Regione Campania. Un piano di lavoro redatto dall’ex Dirigente dell’ Area di Governo del Territorio Aldo Grimaldi, coadiuvato dall’ingegnere Fulvio Migliore.
Previsto nel progetto la costruzione di un centro polivalente sportivo, punto di incontro e di svago per il tempo libero a servizio dei giovani del quartiere.
L’edificio a due livelli sarebbe dovuto sorgere su un lotto di terreno di circa 5000mq. Al piano terra ci sarebbe dovuto essere una hall di ingresso con buvette e infermeria, mentre in un’altra ala della struttura, ci sarà una piscina riscaldata con i relativi servizi a supporto, e gradinate per gli spettatori. Al primo piano invece, la palestre di Judo e karate con i relativi spogliatoi, e attiguo alle palestre, un campo di basket e pallavolo con le relativi spalti. All’esterno della struttura saranno invece costruiti parcheggi con circa 200 posti auto, e la creazione di due aree attrezzate da sistemare a verde pubblico.
Tali spazi, nelle intenzioni dei progettisti, sarebbero dovuti essere adibiti ad uso esclusivo di bambini e anziani, con l’istallazione di giochi e la realizzazione di campi di bocce. Tale opera sarebbe dovuta ricadere su una superficie complessiva di 24.500 mq. Una zona, quella della “167”, che ha rappresentato e rappresenta la periferia abbandonata della città troppo spesso balzata alla cronaca per i cruenti omicidi avvenuti durante la faida tra i “Di Lauro” e gli “scissionisti”.
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