Napoli. Primo interrogatorio per Ciro Verdoliva, direttore generale del Cardarelli di Napoli coinvolto nell’inchiesta degli appalti per la Romeo e finito agli arresti domiciliari qualche giorno fa. Il manager ha reso l’interrogatorio cercando di chiarire la sua posizione presentando documenti volti a dimostrare che ciò che gli viene contestato non è fondato e che i suoi rapporti si sono svolti nella piena legalità. Assistito dall’avvocato Giuseppe Fusco, il manager accusato di corruzione è stato interrogato dal gip Mario Morra e dal pm Henry John Woodcock che conduce l’inchiesta con i sostituti Celeste Carrano e Francesco Raffaele. L’accusa si riferisce in particolare a lavori nell’abitazione privata di Verdoliva a Napoli, che sarebbero stati eseguiti da operai, dipendenti di una ditta che si era aggiudicato un appalto al Cardarelli. Il manager, a quanto si è appreso, ha respinto gli addebiti presentando documenti dai quali si evincerebbe che i lavori sono stati regolarmente pagati. In mattinata il gip ha interrogato il dirigente del ministero della Giustizia Emanuele Caldarera accusato, in riferimento al periodo in cui era al vertice dell’ufficio per la gestione e manutenzione della cittadella giudiziaria al Centro direzionale di Napoli, di aver chiesto l’assunzione di una figlia per sbloccare il pagamento di alcune fatture a favore della Romeo Gestioni, l’azienda dell’imprenditore Alfredo Romeo. Caldarera si è detto estraneo ai fatti contestati. Nei confronti del funzionario di via Arenula, il gip ha disposto nei giorni scorsi una misura interdittiva. Il suo legale, avvocato Giuseppe Vitiello, ha chiesto la revoca del provvedimento per mancanza delle esigenze cautelari, anche per assenza dell’attualità del pericolo di reiterazione del reato.
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