Era legata al clan De Micco la trentunesima vittima dall’inizio dell’anno tra Napoli e provincia. Si tratta di Ciro Nocerino, 38 anni pregiudicato e congiunto di Antonio Nocerino detto “brodino” esponente di spicco dei “Bodo” arrestato in un villaggio turistico di Agropoli nell’estate del 2014. Gli inquirenti ritengono che l’agguato rientri nello scontro in atto nella zona Orientale di Napoli anche se non si esclude un pista interna.
Gli hanno esploso contro cinque colpi di pistola e sono scappati su uno scooter. E’ morto cosi’ il pregiudicato Ciro Nocerino, 38 anni, in un agguato compiuto questo pomeriggio alle 16,30 in via Comunale Maranda a Ponticelli, nella zona est di Napoli, davanti al liceo scientifico Calamandrei. Nell’agguato e’ rimasto ferito anche un 33enne incensurato: Fabio Tramontano, che era li’ perche’ aveva un appuntamento con la vittima.
Lui fa il perito assicurativo e Nocerino aveva avuto un sinistro con la sua nuova auto e voleva far valutare il danno. I sicari hanno fatto fuoco non appena il 38enne ha lasciato l’abitacolo della vettura e si e’ avvicinato al 33enne per salutarlo. I colpi di pistola lo hanno raggiunto in piu’ parti del corpo, mentre Tarantino e’ stato colpito a un gluteo. Portato al pronto soccorso del Loreto Mare, e’ stato medicato e la pallottola estratta.
Pochi centimetri piu’ in alto e sarebbe rimasto paralizzato. Momenti di tensione si sono vissuti sul posto all’arrivo dei familiari della vittima che hanno riversato la loro rabbia contro un fotoreporter che e’ stato preso a pugni in pieno volto. Gli agenti della Squadra Mobile di Napoli e quelli del commissariato di quartiere stanno cercando di ricostruire le ultime frequentazioni della vittima.
Nella zona ci sono fermenti da molti mesi per le lotte dovute per il controllo degli affari criminali tra il clan legati, innanzitutto, al traffico di sostanze stupefacenti e poi alle estorsione praticate agli ambulanti dei mercatini rionali. A comandare adesso sono i De Micco, il cosiddetto clan dei ‘tatuati’ per le scritte incise sul loro corpo, spesso il soprannome del boss, “Bodo'”, personaggio di un fumetto.
Dall’altra parte ci sono i D’Amico, che controllano ancora una parte del rione Conocal, un agglomerato di case popolari dove ci sono numerose piazze per lo spaccio di sostanze stupefacenti. E proprio nell’ambito di tale contrasto che va probabilmente letto l’omicidio di oggi, il trentunesimo dall’inizio dell’anno tra Napoli e provincia.
Articolo pubblicato il giorno 15 Novembre 2017 - 21:34