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Truffe on line in tutta Italia, a capo della banda scafatesi e napoletani: 6 arresti

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Sei persone sono state arrestate, su richiesta della procura di Reggio Emilia nell’ambito dell’inchiesta Deep Impact, che ha svelato una rete che faceva soldi con le truffe online. In carcere sono finiti Franca Ceglia, 49 anni, di Giffoni Valle Pianae il figlio Damiano Leone, 29enne originario di Scafati  entrambi domiciliati a Reggio Emilia, ritenuti i capi del sodalizio.
Stessa sorte anche per Giorgio Barone, 29 anni, di Massa di Somma , residente a Reggio. Sono stati disposti invece gli arresti domiciliari per Vincenza Ceglia, 53 anni e sorella di Franca, residente a Scandianoed Erika Culeddu, 28 anni, nata a Scandiano e residente a Reggio. Infine, la 25enne napoletana Antonietta Flaminio, residente a Scandiano, e’ stata sottoposta a obbligo di firma e di dimora.
L’inchiesta dei carabinieri di Reggio Emilia, diretti dal colonnello Antonino Buda, che ha permesso di incastrare una rete di truffatori online, ha visto per la prima volta in Emilia-Romagna, secondo un recentissimo orientamento della Corte di Cassazione, applicare il riconoscimento dell’aggravante della minorata difesa, ovvero la “debolezza contrattuale” di chi, in rete, non ha la possibilita’ di verificare l’affidabilita’ del venditore.
La banda incastrata avrebbe proposto affitti in case vacanze fittizie in prestigiose localita’ turistiche della Costiera Amalfitana, di Rimini, Brunico e Courmayeur, ma anche pubblicato finti annunci di lavoro e ideato raggiri ai tabaccai.
Inoltre, avrebbe venduto falsi biglietti per concerti di beneficenza di noti cantanti italiani, tra cui anche il neomelodico Gigi Finizio, con un unico obiettivo: incassare soldi da ignare vittime. Le truffe venivano consegnate nel Reggiano e le indagini per ricostruirle sono durate due anni.
Il sostituto procuratore di Reggio Emilia Valentina Salvi ha iscritto nel registro degli indagati 18 persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere, truffa aggravata, ricettazione, sostituzione di persona, uso indebito di carta di credito, estorsione e falso in atto pubblico.


Articolo pubblicato il giorno 16 Ottobre 2017 - 17:48
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