“Se ti beccano le guardie, ingoia la dose, che poi torni qui e te ne regalo una uguale”. Era questo il modello di conversazione tra i pusher che controllavano la piazza del rione Provolera a Torre Annunziata e i tossicodipendente-clienti. I carabinieri hanno smantellato la piazza e hanno arrestato i sei pusher. In carcere sono finiti Pellegrino Colasante, 27 anni, (suo padre Francesco era stato già arrestato lo scorso anno) Aniello Gallo, 33 anni, il 21enne Cristian De Angelis, Daniele Vista, 24 anni, e il 37enne Salvatore Aurino. La loro piazza sarebbe la casa dei Colasante in via Asilo Infantile. Le indagini sono state avviate nel febbraio 2016, quando era stata scoperta la presenza di una “piazza di spaccio” nel rione Provolera in pieno centro di Torre Annunziata controllata da Francesco Colasante legato ai “Fransuà” Chierchia. Il sistema era sempre lo stesso: la telefonata, la richiesta, i soldi lasciati a terra e la dose di droga che vola dalla finestra. “Ciao, cosa ti serve? Marijuana? Lascia 5 euro a terra e non preoccuparti”, poi dalla finestra vola la dose in un pacchetto. “Una volta ho dovuto fare due giri in auto, quello non tornava”, ha raccontato uno dei “clienti” fermati e sentito come testimone.
La particolarità dell’inchiesta è che tra gli spacciatori c’era anche uno “juventino”. Uno degli arrestati, indossava la tuta della compagine bianconera come segno di riconoscimenti durante il “servizio”. A raccontarlo è proprio uno degli acquirenti: “Vado sempre dallo stesso spacciatore. Stasera indossava una t-shirt bianca e la tuta della Juventus”. Dalle indagini è emerso che gli spacciatori si appostavano in strada, in vico Luna, incassando i soldi e chiedendo agli stessi di fare un giro.
Articolo pubblicato il giorno 5 Ottobre 2017 - 08:37