Una ragazza di 24 anni, parrucchiera di professione, sporge denuncia ai Carabinieri della compagnia di Casal di Principe contro la sua ex fidanzata, per salvarsi da un amore malato, tossico, pericoloso. E’ una storia di persecuzione e di violenza, di stalking e di minacce continue.
Ieri, la stalker, è stata condannata a sette anni di carcere per tentato omicidio e stalking, mentre è stata assolta dal reato di violenza privata. A leggere la sentenza in aula, nel tribunale di Napoli Nord ad Aversa, è stato il presidente di sezione del Tribunale, Giuseppe Ciampa. Il Pubblico Ministero Francesco Persico aveva chiesto la condanna a otto anni di carcere.
Nella sua sua denuncia la ragazza aveva raccontato: “Mi strinse le mani al collo e urlò: io ti ammazzo, ti uccido, senza di me non ti farai una vita, sarò la tua ombra. Mi sentivo soffocare. A quel punto svenni”.La giovane “innamorata” ricorreva a “pizzichi, morsi e graffi” per gelosia.
Una gelosia incontrollabile che vietava alla parrucchiera perfino di truccarsi o di indossare abiti più carini. Le infilava “le unghie nella pelle” se si arrabbiava e aveva installato un Gps sul telefono cellulare della parrucchiera per conoscere tutti i suoi spostamenti.
Durante l’ultimo chiarimento, la ventitreenne artefice di atti persecutori, aveva cercato di strangolarla, nonostante fossero presenti sulla scena anche due amiche della coppia, giunte all’appuntamento proprio per evitare scatti d’ira.Nelle sue denunce c’è un fascicolo pieno di dettagli con tanto di relazione del neuropsichiatra che aveva in cura la ragazza picchiata.
“Iniziai a soffrire di stati d’ansia”, raccontò all’epoca la giovane al sostituto procuratore. Questa triste vicenda ormai è risolta con una condanna e non ai danni di un uomo, come siamo soliti pensare: la violenza non ha età né sesso, non ha distinzione sociale o culturale.
Ad alzare le mani e a provocare scompensi psichici alla sua fidanzata è una ragazza giovanissima, alta quasi un metro e ottanta “che con le sue parole mi faceva intendere di non aver paura di affrontare il carcere”, come dice in udienza.
Ora, la ventitreenne è agli arresti domiciliari, ma la sua “ossessione” non si placa e continua a pubblicare sue foto sui social network. La vittima ha lasciato per qualche tempo Villa Literno per paura di rincontrare in qualunque modo possibile la sua ex, trovando riparo e conforto a Roma.
Regina Ada Scarico
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