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Tbc: allarme nelle carceri, uno straniero su 2 positivo al test

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Oltre la meta’ dei detenuti stranieri – in totale sono 20mila – risultano positivi positivi al test alla Tubercolina che indica un pregresso contatto con il bacillo Tubercolare.
Queste persone non presentano una malattia attiva, ma sono a rischio di svilupparla in caso di forti stress in grado di ridurre l’efficienza del proprio sistema immunitario.
Questo e’ uno dei dati preoccupanti presentati a Roma, al Congresso della Societa’ italiana di medicina e sanita’ penitenziaria (SIMSPe), patrocinato dalla Societa’ italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), che ha visto la partecipazione di oltre 200 specialisti riuniti in occasione della XVIII Edizione del Congresso Nazionale SIMSPe-Onlus ‘Agora’ Penitenziaria’.
I dati SIMSPe sui detenuti in Italia risultati Tubercolino positivi, indicano un rischio che e’ 5,7 volte superiore per chi ha avuto precedenti detenzioni, 4,9 volte superiore per gli stranieri, 3,8 volte superiore per i detenuti di eta’ superiore a 40 anni. Inoltre, e’ anche alto il livello di suicidi tra i detenuti: il numero piu’ alto, nel periodo tra il 1980 e il 2013, si e’ registrato nel 2001 (70 casi) e nel 2010 (piu’ di 60), con un minimo storico nel 1990 (circa 20).
Anche i tentativi di suicidio sono cresciuti e addirittura raddoppiati nell’arco di 30 anni. Secondo i risultati dello studio multicentrico 2014 (Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, ASL Salerno) tra i detenuti, e’ presente almeno una patologia nel 67,5 per cento dei casi. Per quanto riguarda le infezioni da Hiv, dal 2008 al 2015 sono stati notificati 25.677 nuove infezioni.


Articolo pubblicato il giorno 9 Ottobre 2017 - 18:34

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