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Stamperia di documenti falsi scoperta dai vigili a Napoli: l’indagine passa alla sezione antiterrorismo della Procura

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Napoli. Scoperta una stamperia clandestina di documenti falsi: indaga l’antiterrorismo. L’operazione della Polizia Municipale di Napoli in un edificio nella zona di Piazza Garibaldi a Napoli ha portato alla clamorosa scoperta. Migliaia i documenti, molti dei quali già pronti per la consegna, sono stati sequestrati. Le indagini, che hanno visto il coinvolgimento per giorni di numerosi agenti, hanno portato all’arresto di un cittadino ghanese, Mohammed Alì Tahiru. Gli atti sono già al vaglio della sezione antiterrorismo della Procura partenopea.
All’interno della stamperia, un tugurio all’ultimo piano di vico Fundaco Vicaria Vecchia, sono stati rinvenuti 7.500 documenti tra passaporti, carte d’identità, patenti di circolazione e permessi di soggiorno oltre a tutto il materiale necessario per la produzione, tra cui i timbri delle questure di Caserta, Roma e Bologna, e 3.000 euro in contanti. Tra i documenti falsi sequestrati anche cento carte d’identità in bianco risultate rubate nel Comune di Portici e venti nel Comune di Napoli. Attaccate al muro più di trecento fototessere presumibilmente di clienti in attesa di ricevere il documento commissionato. Diversi i documenti riferibili alla stessa persona ma con identità diverse. L’uomo – hanno accertato gli investigatori – raccoglieva le richieste la mattina all’esterno della moschea di Via Torino garantendo la consegna dei documenti nel pomeriggio. Gli agenti lo hanno bloccato mentre usciva di casa con i documenti da consegnare. Al momento dell’arresto ha fatto resistenza cercando di disfarsi dei documenti.
L’uomo nascondeva passaporti americani, italiani e spagnoli in un materasso.  L’arresto della Polizia municipale di Napoli è scattato ieri nel tardo pomeriggio.Mohammed Alì Tahiru è considerato il referente della centrale del falso scoperta nella zona di piazza Garibaldi. Dopo l’arresto dell’uomo gli agenti della Municipale hanno fatto irruzione all’interno della centrale, un locale sporco e fatiscente, con un solo letto. Proprio sventrando il materasso hanno rinvenuto passaporti di Usa, Spagna e Italia. In un angolo dell’appartamentino stampanti laser di ultima generazione e tre computer. Ricostruite le abitudini dell’uomo che la mattina si recava in moschea alle 12 per raccogliere gli ordini e nel tardo pomeriggio consegnava i documenti. Agli investigatori ha riferito di guadagnare 20 euro a pezzo.


Articolo pubblicato il giorno 25 Ottobre 2017 - 10:30

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