Mattia Sprocati sa che le responsabilità non devono essere un freno ma uno sprone. Quando da un calciatore un po’ tutti dall’allenatore ai tifosi passando, addirittura, per uno dei proprietari della società si aspettano qualcosa di più, allora è il segnale dell’avvenuta investitura, quella più importante perché proviene dal campo. E, si sa, quest’ultimo non mente mai. La Salernitana è oggi più che mai nei piedi di Mattia Sprocati, uno che può crossare di sinistro per la testa di un compagno con la stessa precisione con cui può pennellare di destro una traiettoria imprendibile per il portiere avversario. Contro Alessandria, Pescara e Parma, tra coppa e campionato, ha già realizzato tre gol da urlo ed almeno un altro paio gli sono stati negati dai riflessi degli estremi difensori che si è trovato dinanzi, un bottino di tutto rispetto se si considera che in carriera, almeno finora, il monzese non era mai stato molto prolifico. Pochi gol a causa di un rendimento intermittente, colpa di qualche infortunio e di un perenne girovagare: Parma, Reggio Emilia, Pavia, Crotone, Perugia, Vercelli le tappe di una carriera che potrebbe essere quella di un veterano e che, invece, concorre a formare il bagaglio di esperienza di un ragazzo di ventiquattro anni che vuole trovare a Salerno la definitiva consacrazione. «Trequartista o esterno? Gioco dove c’è bisogno ha dichiarato recentemente intervenendo in una trasmissione televisiva anche se credo che, avendo in rosa tanti esterni, il 4-3-3 potrebbe essere il modulo ideale». Divenuto di proprietà della Salernitana in estate, ora l’attaccante lombardo vuole incidere nel derby del Partenio. «Un gol contro l’Avellino sarebbe il massimo perché so che per i tifosi granata questa è la partita e non una partita come le altre». Nello scorso torneo cadetto Sprocati fu titolare nel derby di ritorno deciso dai gol di Coda ed Improta. Domenica sarà tutta un’altra storia, ma lui è pronto a dare il suo contributo.
Articolo pubblicato il giorno 12 Ottobre 2017 - 08:22
