Roma, ore 21.16. La Camera dei Deputati approva il Rosatellum 2.0 (o bis fate vobis nda) con 375 favorevoli e 215 contrari. Il testo come da iter costituzionale andrà al Senato.
L’aula di Montecitorio si trasforma subito dopo il via libera al testo. Da tesa e silenziosa si divide a metà: esultanza nei banchi del Pd e palese delusione dalle parti della sinistra e del Movimento 5 Stelle. Dopo aver applaudito a lungo, il capogruppo Ettore Rosato che a questa riforma ha dato il suo nome, i Democratici si sono alzati in piedi battendo le mani e gridando di esultanza.
Sguardi bassi e nessun commento soprattutto tra i 5 Stelle, alcuni dei quali restano seduti al proprio posto mentre l’emiciclo comincia a svuotarsi.
Capannelli tra i Democratici che si fanno i complimenti a vicenda e vanno ad abbracciare Rosato che resta in piedi vicino al suo scranno sorridente come non mai.al suo scranno sorridente come non mai. Secondo un ultimo sondaggio realizzato da Index Reserch per Piazza Pulita, alla domanda “Lei reputa importante l’approvazione della legge elettorale?” il 50,9% ha risposto di si, il 24,6% non crede invece lo sia.
Una percentuale molto simile, il 24,5% non sa o non vuole rispondere. Secondo le intenzioni di voto se si andasse a votare oggi con questa legge il centrodestra arriverebbe alla Camera con una percentuale di voti che oscilla tra il 35 e 40% di voti; Quindi circa 145 deputati nei collegi uninominali e i restanti ripartiti in ordine decrescente tra Partito Democratico, Sinistra e Movimento 5 Stelle.
Per i seggi assegnati con il metodo proporzionale, il centrodestra arriverebbe a 140 mentre i restanti partiti più forti un centinaio ciascuno. Ad oggi nessun partito politico avrebbe la maggioranza piena a Montecitorio.
Discorso analogo per il Senato il cui sistema elettorale previsto dal Rosatellum bis è simile a quello della Camera. I giorni precedenti all’ approvazione del testo saranno ricordati come giorni fatti di battaglie, lotte in piazza, mobilitazione di gruppi politici.
Una battaglia legittima per la politica: questione di vita o di morte, il sistema elettorale è fondamentale per i partiti e bisogna adottarlo con le dovute precauzioni. Ecco il pagellone di tutti i protagonisti.
Presidente Sergio Mattarella. Voto 7. Dopo infinite pressioni ed attese, finalmente si arriva ad una legge elettorale, il Capo dello Stato potrà sciogliere le camere e convocare i comizi. Il dilemma è capire se ci sia governabilità.
Il Presidente, senza impegnarsi più di tanto e sporcarsi la faccia, porta a casa comunque un risultato.
Deputato Ettore Rosato, Voto 10
Emilio D’Averio
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