Le opere dell’artista di origini potentine, Riccardo Dalisi, sono in esposizione permanente al Centre Pompidou di Parigi, che le ha inserite nel nuovo percorso espositivo dedicato all’arte contemporanea.
L’iniziativa è stata lanciata in occasione delle giornate “Muse’e en oeuvre(s)” in cui l’istituzione d’arte parigina ha presentato la nuova sistemazione del quarto e quinto piano, dedicati appunto all’arte contemporanea dal titolo “Nouveau parcours au Muse’e et nouvelle pre’sentation des collections contemporaines”.
Le opere di Riccardo Dalisi, laureato nel ’57 in architettura alla Federico II di Napoli, sono state acquisite l’anno scorso dal Museo parigino e fanno parte della documentazione del lavoro dell’artista al Rione Traiano di Napoli e, tra i tanti segni che Riccardo Dalisi ha raccolto nel tempo tra i bambini del Rione, si scorge anche il segno – una mano che accoglie uno spicchio di Luna – dell’allora giovanissimo figlio Luca Dalisi, oggi fumettista e illustratore.
L’esposizione mostra l’opera di Dalisi che, negli anni Settanta de ‘900, è stato tra i fondatori della Global Tools, centro-scuola di architettura e design che riuniva i gruppi e le persone che in Italia coprivano l’area più avanzata della cosiddetta “architettura radicale” intorno alle riviste “Casabella” e “Spazio e società”, insieme a personaggi come Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Andrea Branzi.
“Nella Global Tools l’architettura – si legge nel testo del Centre Pompidou sulla nuova sezione – viene percepita come un’attività collettiva e partecipativa e rivendica una pedagogia multidisciplinare, il ricorso al sapere manuale e all’artigianato così come l’uso di materiali e tecniche “povere”. Le interazioni tra il corpo e gli oggetti portano a una nuova antropologia del design”.
Articolo pubblicato il giorno 23 Ottobre 2017 - 18:23