<strong>Scafati. Un colpo da 20 milioni di euro: un assalto armato ad un furgone portavalori che sarebbe entrato nella storia del crimine, ideato e progettato tra l’hinterland salernitano e napoletano e la provincia di Foggia e messo a segno in Germania.
Un progetto seguito passo passo dagli agenti della Squadra Mobile e per il quale Domenico Cocco, lo scafatese titolare della pizzeria Il Lanternone, e Angelo Carbone pregiudicato della Provincia di Napoli, avevano pianificato tutto, o quasi.
Mille precauzioni, telefoni cellulari utilizzati a ‘circuito chiuso’ solo tra gli indagati arrestati nel blitz di domenica notte, documenti fasulli realizzati fai da te, auto con targhe false prese a noleggio attraverso ‘o ragioniere, l’insospettabile commercialista scafatese, Luigi Cavallaro.
E poi, la base d’appoggio in Germania attraverso due italiani, Pasquale Ricciardi, titolare di una rivendita di auto e Luigi Delli Carri, un ristoratore, con banditi specializzati assoldati a Verona e Foggia.
Insomma, il colpo della ‘vita’ per gli uomini della gang delle rapine scoperti dalle indagini della Squadra Mobile sarebbe dovuto essere davvero spettacolare e curato nei minimi particolari.
Tutte le figure che avrebbero partecipato all’assalto erano state scelte con cura. I meccanismi per isolare telefoni e comunicazioni sul luogo dell’assalto e impedire le richieste di sos acquistati on line, la ‘macchinetta’ per falsificare i documenti di un albanese con precedenti penali, residente a Verona, ordinata e recapitata ai componenti della banda pochi giorni prima della partenza per la Germania.
Era il mese di maggio quando gli uomini della gang arrestati nei giorni scorsi, cominciarono le grandi manovre per il colpo in Germania, costantemente monitorati e fotografati dalle forze dell’ordine.
Numerosi incontri, a Scafati, presso la pizzeria di Mimmo Cocco e da qui presso lo studio di San Pietro del Commercialista Luigi Cavallaro, con Angelo Carbone servirono a pianificare l’intera operazione.
La mail di Cavallaro, ex contabile della società partecipata Scafati Sviluppo e consulente dell’Acse, uno dei professionisti ai quali si era affidato l’ex sindaco Pasquale Aliberti per le società dell’Ente, è stata monitorata per mesi da quando gli stretti rapporti tra Domenico Cocco e il ragioniere avevano evidenziato che i due erano impegnati nella programmazione del colpo in Germania e comunque Cavallaro si occupava di aiutare gli uomini della gang a sbrigare quelle questioni ‘burocratiche’ che li avrebbero agevolati nell’operazione oltre la frontiera italiana.
Ed è dalla mail di Cavallaro che vengono spediti i documenti fasulli intestati a tale Mario Bellini, ma in realtà Huqi Lorenc, uno dei due albanesi che avrebbe dovuto partecipare al colpo.
Documenti che erano palesemente falsi. Tant’è che lo straniero viene controllato dalla Polizia poco prima della partenza per la Germania, e mostra il suo documento vero, la foto viene comparata a quella inviata via mail, già in possesso della Squadra Mobile di Salerno, ed è la stessa.Secondo gli inquirenti, personaggio centrale per i colpi messi a segno tra Fisciano, Avellino, Pompei, Acerra e quello programmato in Germania è Angelo Carbone, il vero deus machina della gang.
Ed è proprio con Carbone e Cocco, che il commercialista di Scafati si incontra un pomeriggio nel suo studio di Scafati, probabilmente per organizzare proprio quel colpo in Germania, o quanto meno la documentazione fasulla e l’affitto dell’auto per effettuare il viaggio dall’Italia. Luigi Cavallaro è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare con obbligo di dimora, Cocco e Carbone sono finiti in carcere e nei prossimi giorni – molti per rogatoria – verranno effettuati gli interrogatori dei 19 indagati finiti nella rete della Squadra Mobile e della Procura di Nocera Inferiore, nell’operazione Last Day.
Rosaria Federico
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(nella foto grande il commercialista Luigi Cavallaro, nel riquadro il pizzaiolo Domenico Cocco)
Articolo pubblicato il giorno 11 Ottobre 2017 - 21:31 / di Cronache della Campania