Pagani. Nikolova Temenuzkhka fu uccisa nella notte tra il 12 e il 13 agosto del 2016 e il suo corpo fu ritrovato due giorni dopo: per quel delitto è stato condannato Carmine Ferrante, il 36enne di Vietri sul Mare, residente nella frazione di Dragonea che fu individuato dalle indagini dei carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore. Venti anni: questa la condanna inflitta all’uomo, che ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, dal giudice per le udienze preliminari Alfonso Scermino. La prostituta bulgara di 37 anni, Nikolova Temenuzhka fu trovata senza vita in una strada adiacente al Mercato ortofrutticolo di Pagani, il 19 agosto. Le indagini portarono all’individuazione dell’uomo, riconosciuto – tra i sospettati – anche da due amiche della vittima. Il pm Giuseppe Cacciapuoti chiese ed ottenne una misura cautelare. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la sera tra il 12 e il 13 agosto del 2016, Ferrante si recò in via Nazionale a Sant’Egidio del Monte Albino e caricò sulla sua Citroen nera, Nika Temenuzkhka. Prima di prendere contatti con la donna, il muratore aveva fatto un sopralluogo e le telecamee di sorveglianza avevano ripreso quell’auto in orari compatibili con la scomparsa della donna. Nella Citroen furono trovati alcuni orecchini che appartenevano alla bulgara, sui quali non furono tuttavia trovate tracce o impronte. Il corpo fu invece ritrovato il 19 agosto. La prostituta era stata uccisa probabilmente per strangolamento. L’uomo fu individuato attraverso la targa dell’auto, ma la difesa – rappresentata da Agostino De Caro e Bernardina Russo – ha sempre contestato la circostanza che l’uomo fosse l’autore dell’omicidio. Ferrante rispondeva anche di detenzione di arma clandestina e munizioni, gli fu trovata una pistola e alcune munizioni al momento dell’arresto.
Articolo pubblicato il giorno 11 Ottobre 2017 - 12:33