Rissa aggravata dal metodo mafioso è questa l’ipotesi di reato con la quale la Dda di Napoli e la procura di napoli nord stanno indagando con due inchieste parallele sulla clamorosa rissa della scorsa settimana in un discoteca di Carinaro in provincia di Caserta in cui è stato ferito Ivanhoe Schiavone, figlio del super boss Francesco Schiavone “Sandokan”.
I carabinieri hanno identificato una cinquantina di persone grazie a un filmato circolato sui social e poi rimosso e alle immagini di video sorveglianza della discoteca. Tra questi c’è un nipote dei Nuvoletta di Marano che sarebbe proprio uno degli aggressori di Schiavone junior. ma ci sono anche numerosi amici del giovane partenti di camorristi del clan dei Casalesi.
Ed è propria questa la preoccupazione maggiore degli investigatori: ovvero che scatti la rappresaglia. La rivalità storica del punto di vista criminale e familiare tra le due cosche ha radici profonde. Da quando cioè nel 1984 su ordine di Antonio Bardellino, un commando fece irruzione nel fortino della cosca legata a Cosa Nostra e uccise Ciro Nuvoletta fratello del super boss Lorenzo.
Due settimane fa l’ex capo dei Casalesi, Michele Zagaria è stato assolto in Corte di appello proprio per quell’omicidio insieme con Maurizio Capoluongo. In primo grado, dopo le confessioni di Antonio Iovine ‘ o ninno, era stati condannati a 30 anni di carcere. Un commando di almeno otto-dieci killer. Coi volti coperti da passamontagna, arrivarono davanti alla villa di Poffiovallesana a Marano armati di pistole, lupare e carabine da guerra.
Scesero da tre automobili di grossa cilindrata (una Bmv 745 era targata Roma). Si schierarono in fila facendo fuoco a ripetizione. Una grandinata di proiettili contro la facciata principale della villa, le porte, le finestre. In un viale c’ era Ciro Nuvoletta, 38 anni, sposato, quattro figli. Fu colpito alle braccia, cominciò a correre cercando una via di fuga ma due killer lo inseguirono e lo finirono con due colpi in faccia.
Durante la fuga i killer, vengono inseguiti da alcune macchine. Dopo pochi chilometri, nel centro di Marano, un altro conflitto a fuoco: gli spari da due automobili. Un proiettile centra la testa di Salvatore Squillace, 28 anni, incensurato. Era fermo davanti ad un bar. Anche questa è stata una sparatoria furiosa. Per terra, i carabinieri trovarono oltre cento bossoli.
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