Ricordate la notizia della bambina con la sindrome di down affidata a un single? Ricordate che i single per legge non possono accedere all’istituto dell’adozione se non si tratta di bambini “particolari”? La Legge 183/44 -art. 44 comma c, inerente le adozioni, prevede un affidamento speciale quando la preadozione non è possibile per una coppia. Infatti, la bambina di Napoli affetta da sindrome di down, abbandonata dalla madre e rifiutata da sette coppie di sposi contattate dal Tribunale dei minori, è stata non soltanto affidata ad un persona non sposata ma pare che il single in questione sia un uomo. Per questa bambina è accaduto, in buona sostanza, ciò che accadde già quarant’anni fa quando il Tribunale di Firenze, non avendo alternative, affidò a don Angelo Fanucci di Gubbio un bambino disabile rimasto in istituto per diversi anni e che nessuno voleva. Fu don Angelo ad accogliere quel bambino diventando da prete, padre e accudendolo. Oggi quel ragazzino di cinquant’anni chiama don Angelo “babbo” e di questa vicenda fu scritto anche un libro da A.M. Fanucci, “Io prete padre sessantottino non pentito” per Cittadella Editrice. L’adozione di don Angelo venne interpretata come gesto eroico e coraggioso senza che nessuno, anche i più fervidi cattolici e praticanti, si meravigliassero o addirittura rimproverassero il prete per il fatto stesso di avere adottato un bambino. La responsabilità di crescere un’altra vita, un bambino, è sempre un gesto coraggioso che richiede enormi responsabilità; certamente, prendersi cura di un bimbo diversamente abile richiede una attenzione maggiore. Quando notizie simili diventeranno più numerose significherà che esistono più persone mosse da un sincero altruismo e pronte a dare concretezza al diritto che tutti hanno di vivere una vita dignitosa. L’adozione di Firenze, quarant’anni fa, non solo suscitò commozione, ma riuscì a smuovere la coscienza civile che, grazie ad azioni simili, si affina. Con l’affidamento della bambina napoletana a un single e l’adozione di Firenze da parte di un prete, qualche domanda però siamo chiamati a porcela. Come mai la Legge sull’adozione non viene ritoccata per permettere a persone single di prendersi cura della vita di bambini soli? Come mai, ancora oggi, la dignità di un essere umano è in balia di uno stato civile? Se è vero, come i due casi raccontati riportano, che una persona single è in grado di prendersi cura di bambini che richiedono maggiori attenzioni, per quale motivo gli stessi – per legge – non sarebbero ritenuti idonei a crescere un bambino in circostanze di “normale amministrazione”? Per questa legge, il “problema” è il single o il bambino disabile? Se un single non è ritenuto idoneo alla funzione genitoriale perché lo diventa per le adozioni “particolari”? In uno Paese civile, parole come democrazia e uguaglianza, libertà e dignità, passano attraverso scelte singole che possono diventare un esempio per scelte collettive, cambiando le regole del gioco quando le eccezioni sono valide e gratificanti.
Ecco l'oroscopo dettagliato per oggi, 15 novembre 2024, con le previsioni per ogni segno zodiacale:… Leggi tutto
Un'aggressione brutale ha scosso i Quartieri Spagnoli, macchiando la reputazione di uno dei quartieri più… Leggi tutto
L'Italia ha conquistato un posto ai quarti di finale della Nations League, sconfiggendo il Belgio… Leggi tutto
Napoli. Cosa è successo a Salvatore Cannova dal pomeriggio di venerdì 8 novembre quando si… Leggi tutto
Nessun '6' né '5+'al concorso di oggi del Superenalotto. Centrati cinque '5' da oltre 34mila… Leggi tutto
Ecco le estrazioni del Lotto di oggi 14 novembre: BARI 57 43 75 28 29… Leggi tutto