Ridotta la condanna a Vincenzo e Gennaro Pomatico padre e figlio condannati a 18 anni di carcere per l’omicidio di Vincenzo Sannino ucciso nel giugno del 2012 al termine di una lite a Cercola. I due erano stati condannati a 30 anni di carcere, condanne poi annullate con rinvio dalla Cassazione.
I giudici della Terza sezione della Corte d’assise d’appello di Napoli (presidente Mastursi). Il collegio, , ha accolto le indicazioni della Suprema Corte e le motivazioni dei difensori dei due imputati escludendo l’aggravante dei futili motivi.
Giuseppe Sannino, 21enne di Cercola, venne “punito” perché intervenuto in una rissa per difendere l’onore dell’amico che era stato poco prima accoltellato. La colluttazione degenerò, il giovane venne raggiunto al cuore da un solo, fatale colpo di pistola. La prima lite scoppiò tra Giuseppe Sannino che era insieme a Mario Noto e un minorenne di 16 anni accompagnato dal 21enne Gennaro Pomatico.
Al centro della lite la relazione che il sedicenne aveva con la cognata di Noto, anche lei 16enne. Soprattutto, la voce che girava in paese che la minorenne fosse rimasta incinta: voce non accertata. Durante la lite, il 16enne accoltella alle natiche Noto.
Dopo essere soccorso all’ospedale Villa Betania, Mario Noto accompagnato da Sannino decide di recarsi sotto casa del 16enne e di Gennaro Pomatico. E lì che scoppia la seconda lite alla quale partecipa anche Vincenzo Pomatico, 39enne sorvegliato speciale, padre di Vincenzo e armato di pistola.
Durante la rissa, alla quale presero parte anche altre persone un colpo di pistola raggiunge Giuseppe Sannino. Dopo l’omicidio i due Pomatico, accompagnati anche da parenti, tentarono di raggiungere altri familiari a Follonica, ma furono intercettati dai carabinieri in provincia di Viterbo.
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Articolo pubblicato il giorno 20 Ottobre 2017 - 19:15