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Napoli, si sentiva un perseguitato il 39enne assassino di Ponticelli

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Si sentiva un perseguitato, soffriva anche di allucinazioni. Era arrabbiato con il mondo intero. E sabato sera ha sfogato la sua rabbia e la repressione  uccidendo una zia e ferendone un’altra a coltellate. Pasquale De Liguori, 39 anni, pregiudicato e tossicodipendente in cura al Sert, Ora è rinchiuso nel carcere di Poggioreale. Ha preferito fare scena muta davanti al gip all’udienza di convalida del fermo. L’incredibile sequenza di sangue è andata in scena sabato sera in via Botteghelle di Portici. L’uomo, come ha ricostruito Il Roma, era agli arresti domiciliari per detenzione di armi, nella sua abitazione di via Fratelli Grimm. Sabato sera è uscito violando i domiciliari, per strada ha incontrato uno zio al quale ha chiesto un passaggio fino a via Botteghelle di Poggioreale. “Vado da mia madre”, ha detto e infatti la donna abita lì, a poca distanza dall’appartamento in cui risiedono le zie del 39enne. Invece, armato di coltello che aveva nascosto in un borsello, è andato direttamente dalle zie. E li che è scoppiata una furibonda lite prima con Rita Vitagliano, colpita a morte più volte e poi con l’altra zia, Maria, che aveva cercato di difendere la sorella. Poi è scappato sui tetti dove è stato fermato dai carabinieri. Aveva ancora i vestiti macchiati di sangue. I carabinieri lo perquisiscono e nelle  tasche gli trovano in totale 4 grammi di cocaina, negli slip ha 1910 euro. Sono soldi suoi. A casa invece c’erano dei bigliettini scritti a mano su cui sono in corso accertamenti.

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Articolo pubblicato il giorno 9 Ottobre 2017 - 11:19
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