Perplessità e mugugni, dopo l’intervento effettuato ieri, con il cestello, sulla bellissima essenza di Phytolacca dioica, presente in piazza degli Artisti alla confluenza tra le vie Recco e Bertini,l’ultimo albero rimasto nell’importante piazza a confine tra i quartieri Vomero e Arenella, dopo la morte delle sei palme presenti nelle aiuole centrali, infestate, tempo addietro, dal famigerato punteruolo rosso e lo spostamento della pianta d’ulivo, posta, prima dei recenti lavori di riqualificazione, alla confluenza tra via San Gennaro ad Antignano e via Luca Giordano.
“Non sono né un botanico né un agronomo, né sono a conoscenza di eventuali patologie delle quali potrebbe essere afflitta la pianta, che peraltro si trova in un’aiuola, posta in una zona dove il traffico veicolare è molto elevato – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, particolarmente attivo sulle vicende del verde pubblico, le quali, di questi tempi, stanno riguardando i quartieri collinari, anche a seguito della chiusura del parco Mascagna, chiusura che oramai si protrae da oltre due mesi e sulla quale sembra calato il silenzio, dopo che nei giorni scorsi un consiglio circoscrizionale convocato sulla questione non ha potuto deliberare essendo venuto meno, nel corso della seduta, il numero legale, destando veementi quanto giustificate reazioni da parte dei cittadini presenti -. Però, alla luce di quanto è possibile osservare, ritengo che l’intervento sia stato troppo drastico, recidendo di fatto la quasi la totalità dei rami, che ancora oggi erano ammassati nell’aiuola sottostante, in attesa di essere rimossi e trasportati a discarica”.
“In pratica è rimasto solo lo scheletro dell’essenza arborea in questione – aggiunge Capodanno -. Peraltro, lo stesso “trattamento”, in tempi recenti, era stato riservato alla “gemella”, l’atra Phytolacca che si trova a poco distanza in via Sebastiano Conca, sulla quale si era intervenuto sempre com il cestello, invece di utilizzare tecniche più moderne e mirate, già in uso da tempo in altre realtà urbane per la potatura delle alberature strali, tecniche come quella del tree climbing che consente una potatura mirata dall’interno della chioma dell’albero interessato”.
“Sicuramente sono piante che si riprenderanno con il tempo – aggiunge Capodanno -, augurandoci che, come per esse, anche per le altre piante che adornano il quartiere collinare del Vomero, principalmente platani, si proceda in un futuro anche prossimo ai necessari interventi, a partire da quello della potatura, con costanza e nei tempi previsti dalle vigenti disposizioni regolamentari, oltre a piantare nuove essenze nelle numerose fonti d’albero ancora vuote in diverse strade e piazze, a partire da via Luca Giordano, via Scarlatti e piazza Vanvitelli”.
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