Un’altra brutta sorpresa per le migliaia di residenti dell’area collinare del capoluogo partenopeo, dal 13 agosto scorso si sono ritrovati, ancora una volta, davanti ai cancelli sbarrati di uno dei pochi polmoni a verde pubblico a disposizione dei cittadini, il parco Mascagna, già conosciuto come giardini di via Ruoppolo, posto alle spalle di piazza Medaglie d’Oro, che si estende su una superficie di circa 12mila metri quadrati. Dopo due mesi quasi, trascorsi senza che il parco sia stato riaperto, monta la protesta dei cittadini. Da qui la decisione di Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari di lanciare una petizione on-line per chiedere all’amministrazione comunale innanzitutto di chiarire una volta e per tutte i motivi dei ritardi sin qui accumulati e mettere in atto tutti i provvedimenti necessari, anche con carattere d’urgenza, per riaprire questo fondamentale spazio a verde pubblico.
“In tempi recenti era stato più volte evidenziato lo stato di degrado e di abbandono di questo parco comunale, dove, tra l’altro, si osserva la presenza di diverse aiuole brulle, ridotte perlopiù a campi in terra battuta, auspicando l’intervento immediato degli uffici competenti per i necessari lavori di manutenzione – sottolinea Capodanno-. Bisogna al riguardo ricordare che, tempo addietro, il parco fu addirittura chiuso per problemi legati ad alcune infiltrazioni nei locali adibiti ai servizi igienici annessi, chiusura che suscitò la viva quanto giusta protesta dei tanti abituali frequentatori del parco per un disservizio che era stato, peraltro, più volte segnalato senza che si adottassero per tempo i provvedimenti del caso “.
“A giustificazione della chiusura – continua Capodanno -, sull’ingresso posto su via Pacio Bertini, è stato posto da tempo un avviso, scritto a mano, sul quale si legge: “ Parco chiuso causa caduta rami. Il parco resterà chiuso fino a verifica alberature. Diffida del servizio da polizia locale a seguito fono n. 639458 protezione civile ” “.
“La cosa inaccettabile, per un parco abitualmente frequentato da tanti bambini accompagnati dalle mamme ma anche dai numerosi anziani che vivono in zona puntualizza Capodanno – , è che non ci sia alcuna previsione per i tempi d’intervento né si vedono all’interno persone addette alla rimozione delle cause che hanno generato la chiusura. Fermo restando che bisogna prioritariamente garantire la sicurezza dei frequentatori, la verifica delle alberature, con gli eventuali interventi che si rendessero necessari, non dovrebbe essere un’attività che richiede tanto tempo. Ma, a tutt’oggi, nonostante siano trascorsi quasi due mesi dalla chiusura, non sono ancora ben chiare le motivazioni per i ritardi sin qui accumulati per la riapertura del parco né si provvede a fare chiarezza su quello che sta diventando un vero e proprio giallo “.
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