Il Pd di Napoli ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Napoli, alla Corte dei Conti e all’Anac sui provvedimenti assunti dall’amministrazione comunale di Napoli in tema di diritto alla casa. L’esposto e’ stato presentato oggi in Procura ed e’ stato illustrato dalla parlamentare Valeria Valente, dal segretario provinciale del Pd Venanzio Carpentier, dal capogruppo in Consiglio comunale Federico Arienzo e dalla consigliera comunale a Napoli Alessia Quaglietta. Nell’esposto si ricorda che le ultime graduatorie per l’ assegnazione di alloggi pubblici risalgano al 1995 e che ci sono 18.000 istanze bloccate perche’ non e’ mai stata chiusa la procedura di evidenza pubblica avviata nel 2011 e che circa 8.000 assegnatari non hanno mai adempiuto agli obblighi di conferma della permanenza dei requisiti determinanti per legge per accedere all’alloggio. Nell’esposto si denuncia anche che, con la delibera 404 del 20 maggio 2016, il Comune ha emanato dei bandi speciali per accogliere in nuovi edifici pubblici gli abitanti delle Vele di Scampia ma ha assegnato gli alloggi anche a soggetti non in possesso dei requisiti morali (assenza di precedenti penali e di procedure per reati associativi) che il Comune aveva sempre ritenuto indispensabili, ledendo cosi’ il diritto all’abitazione di soggetti legittimati nelle graduatorie ordinarie. Il Pd nella denuncia evidenzia anche il rischio di infiltrazione della criminalita’ organizzata: dati statistici non ufficiali affermano che prima del 2011 c’era una media di 50-60 alloggi abusivamente occupati ogni anno, poi scesa a 20-30 unita’ abitative mentre oggi si arriva solo a poche unita’, sgomberate quasi esclusivamente per iniziativa della Prefettura. Il calo, secondo l’esposto del Pd, si giustifica o con il calo di interesse dei clan all’attivita’ estorsiva e di controllo del territorio attraverso gli alloggi popolari o al calo di attenzione degli organi comunale competenti. Ma da quanto si desume dall’attivita’ delle forze dell’ordine gli interessi criminali sul’edilizia popolare non sembrano in fase di recesso. L’ultimo punto della denuncia riguarda la regolarizzazione delle occupazioni di immobili non di edilizia residenziale pubblica, per i quali l’amministrazione comunale ha adottato una delibera che introduce di fatto un procedimento di assegnazione di immobili con finalita’ abitative “parallelo” a quello ordinario bloccato dal 2011, prendendo atto dell’occupazione abusiva di un elenco di immobili comunali, una sanatoria che appare confliggente con i diritti acquisiti e le aspettative legittime dei soggetti che hanno fatto istanza per alloggi comunali. In piu’, denuncia il Pd, l’estate scorsa e’ stato approvato lo stanziamento di 300.000 euro per non meglio precisati interventi di messa in sicurezza di immobili da destinare alla riduzione del disagio abitativo. Il Pd sottolinea di aver promosso un emendamento per vincolare la somma a immobili non occupati abusivamente ma la giunta comunale ha chiesto al consiglio di respingere l’emendamento.
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